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Niccolò Bettarini, gli investigatori: "Volevano ammazzarlo perché figlio di Simona Ventura e di Stefano"

Davide Locano
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Con il passare delle ore, emergono dettagli sull'aggressione a Niccolò Bettarini, il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini aggredito fuori dall'Old Fashion a Milano. Niccolò, colpito con 11 colpi di cacciavite, non rischia la vita. Ma è salvo per miracolo. Gli aggressori, infatti, volevano ucciderlo. Uno di loro lo ha anche detto: "Ti ho riconosciuto, sei il figlio di Bettarini. Ti ammazziamo". E insomma, quella che sembrava un'aggressione quasi casuale, con il passare delle ore assume contorni inquietante: secondo gli investigatori, infatti, la fama dei genitori della vittima assume un ruolo chiave. La furia con cui i quattro fermati hanno pestato Bettarini, riferiscono i testimoni, è stata brutale: prima i buffetti sul viso, dunque "numerose testate, pugni e calci e diverse coltellate", sferrate con una lama da 20 centimetri (non ancora trovata) da Davide Caddeo, 29enne che fino a poche settimane fa era sottoposto a sorveglianza speciale. Quando Niccolà è crollato a terra viene "ancora colpito con calci anche in faccia". La sua fidanzata prova a proteggerlo gettandosi su di lui, ma a sua volta "viene colpita con calci e pugni in faccia". Per il pm milanese Elio Ramondini l'aggressione al giovane è stato un chiaro tentativo di omicidio, aggravato da motivi "abietti e futili quali essere il figlio di Bettarini". Leggi anche: L'orrore contro Simona Ventura dopo l'aggressione a suo figlio

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