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Elena Santarelli: "Il tumore di mio figlio e il momento più atroce. Quando lo ho scoperto ho vomitato"

Davide Locano
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Un'intervista toccante, quella concessa da Elena Santarelli al Corriere della Sera e in cui racconta la battaglia combattuta da suo figlio, 9 anni, contro un tumore cerebrale: "Non ho mai pianto davanti a Giacomo. Mai, mai, mai", premette la Santarelli. "A volte, mi chiedo: com'è possibile? Ma in certi frangenti, la forza arriva. Io non ho mai trattato mio figlio da malato, gli ho sempre detto che, mentre si fanno le chemio, si studia e questo ha creato una normalità nella mia vita e nella sua". Sulla malattia del figlio suo e di Bernardo Corradi, spiega: "Ogni caso è diverso, ma mio figlio corre, mangia, ride, ha una vita normale al 60-80 per cento. Vorrei che le mamme avessero speranza". Il tumore lo hanno scoperto il 30 novembre scorso: "La cosa peggiore - aggiunge - è che non ero presente alla risonanza. Ero stata operata all'anca e avevo stampelle e dolori, è andato solo Bernardo, ma non avevamo sospetti, era un esame fatto per precauzione. Quando mio marito è tornato a casa, gliel'ho letto in faccia. Sono andata in bagno e ho vomitato". Perché suo figlio stava facendo accertamenti? "Intuito materno - spiega la Santarelli -. Stava bene, ma mi sembrava strano". Leggi anche: La battaglia della Santarelli: "Credo nella ricerca" Quando le chiedono se si è mai parlato di morte, la showgirl aggiunge: "No. Senza esame istologico e profilo di metilazione, non puoi prevedere le percentuali di sopravvivenza. Poi, ci sono risonanze che dicono che si è troppo oltre per una cura, ma non è la nostra storia. La paura della morte era solo nella mia testa". Infine, la Santarelli, in lacrime, rivela quello che definisce "il momento più brutto", ovvero "quando di notte, con la torcia, andavo a raccogliere i capelli di Giacomo dal cuscino, per non farglieli trovare al mattino. Quei momenti erano una pugnalata. Metti al mondo un figlio e vuoi proteggerlo, ma non sai che puoi sentirti così tanto impotente".

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