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Sergio Marchionne, la morte e ciò a cui nessuno aveva pensato: "Il silenzio, il potere e l'occulto..."

Davide Locano
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Un articolo, toccante e interessante, sulla morte di Sergio Marchionne. Un articolo comparso su Il Foglio a firma di Giovanni Maddalena sulla lezione che ci ha dato l'ex ad di Fca nel momento in cui si è scomparso. "Da un punto di vista comunicativo, colpisce soprattutto il silenzio, che peraltro stride con il clamore e l'overdose comunicativa dei media", sottolineano. Il silenzio che "è stata la cifra scelta dalla Fca; il silenzio è stato la modalità di rapporto scelto per un intero anno da Marchionne stesso e dal suo clan nei confronti dell'azienda medesima, almeno a quanto azienda e famiglia dicono a posteriori; il silenzio è stato deciso dalla famiglia su esequie o funerale". Leggi anche: Marchionne, il comunicato integrale da Zurigo: quei toni durissimi E il riserbo, in effetti, è stato inscalfibile: non solo su funerali ed esequie, ma come è noto anche sulla malattia che ha colpito Marchionne. Certo, ci sono idee, ricostruzioni, indizi. Ma tali sono destinati a rimanere perché di far sapere per via ufficiale come sono andate le cose non pare essere intenzione di nessuno. E ricorda sempre Il Foglio come "innanzi tutto, silenzio e potere. Mentre tutti berciamo sui social, ci scambiamo in continuazione messaggi di ogni sorta e forma, telefoniamo nei luoghi e nei momenti più impensabili rendendo spesso edotti dei perfetti sconosciuti sui fatti nostri più intimi, la grande azienda multinazionale riesce a tenere totalmente occulta la malattia mortale del suo amministratore delegato fino all'istante improvviso della sua sostituzione".

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