Cisl: Sbarra eletto segretario generale Fai
Roma, 15 apr. (Labitalia) - Luigi Sbarra nuovo segretario generale della Fai-Cisl. Il Consiglio Generale lo ha eletto, insieme alla nuova Segreteria della Federazione nazionale Agro-industriale-ambientale. La squadra di Segreteria che affiancherà Sbarra è composta da Fabrizio Colonna, Attilio Cornelli, Silvano Giangiacomi e Mohamed Saady. Nei prossimi giorni saranno rese note le deleghe e gli incarichi. Si chiude così un Congresso straordinario che ha visto svolgersi oltre cinquecento assemblee di posto di lavoro, di Lega, di federazione territoriale, di strutture regionalizzate, in rappresentanza di oltre 200 mila iscritti alla Categoria. Dopo una fase di gestione commissariale, affidata allo stesso Sbarra, la Fai ristabilisce i propri organismi statutari e la pienezza delle funzioni politiche e organizzative. Nel suo intervento dopo l'elezione, il Segretario Generale ha ringraziato i delegati e tutti i presenti, indicando la strada di un sindacalismo "ancorato saldamente ai valori, alla cultura solidaristica e partecipativa della Cisl”. "Forte del suo glorioso passato, ben radicata nel presente, oggi la Fai guarda con fiducia al proprio futuro", ha detto nella sua relazione Sbarra. I mesi di gestione commissariale "sono stati intensi, positivi, magnifici - ha aggiunto -. Per la nostra organizzazione finisce un percorso e ne inizia un altro ancora più importante, ancora più emozionante". Di fronte alle tante e cruciali questioni che attendono la Fai e il sindacalismo italiano, "mettiamo in campo progetti e strategie capaci di raccogliere le sfide del nuovo, di rafforzare la nostra rappresentanza, di rilanciare contrattazione, bilateralità, formazione, proselitismo". Un rinnovamento che, soprattutto, avvicini "mente e cuore della Federazione ai territori". La 'prima linea' deve essere infatti "dimensione privilegiata di azione, militanza, riforma e proselitismo sindacale". La Fai "deve aprirsi maggiormente alle realtà sociali sottorappresentate, intercettare marginalità vecchie e nuove, ricollegarsi con il mondo del precariato, dare risposte a donne e giovani, imprimere una svolta nelle nostre politiche verso i migranti, che ormai superano il 30 per cento dei lavoratori nel solo settore agricolo". Il ruolo storico del sindacalismo e della Federazione agroindustriale e ambientale è proprio questo: "fare coesione, ricucire ciò che è stato sfibrato da una politica autoreferenziale e da un'antipolitica irresponsabile e distruttiva. L'alternativa si chiama partecipazione, contrattazione, coinvolgimento del mondo del lavoro ai processi di sviluppo. A tutti noi il compito di cogliere a pieno le potenzialità implicite in questa sfida. E' l'ora di costruire insieme certezza e speranza, cambiamento e futuro".