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Bruscino (Confapi): "Governo crei politiche per i giovani"

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Roma, 22 ago. (Labitalia) - "In un paese dove l'abbandono scolastico, soprattutto nel Mezzogiorno ha raggiunto tassi elevatissimi, l'investimento più importante che il nostro sistema paese deve effettuare è senza dubbio quello nella creazione di uomini e donne preparati professionalmente, quindi è fondamentale modernizzare i nostri sistemi educativi e formativi facendo diventare nuovamente il circuito scolastico ed universitario un'attrattore positivo di opportunità". Non usa mezzi termini in un'intervista a Labitalia l'imprenditore Angelo Bruscino, socio di alcune delle più innovative aziende nel mondo della green economy, e presidente dei Giovani Imprenditori di Confapi. Bruscino è anche autore di numerosi saggi tra cui il bestseller edito da Mondadori 'Il bivio, sogni e speranze di giovani italiani in tempo di crisi'. "Molto della futura crescita e del consolidamento di quella attuale - dichiara Bruscino- verrà deciso nei prossimi mesi e nonostante l'eccezionale capacità delle nostre imprese di risorgere e di intraprendere nuove e promettenti strade, se non ci si dà una mossa in politica, nel fare scelte coraggiose e doverose sarà difficile ricostruire un'economia che durante la crisi ha bruciato comunque 10 anni di produttività". "Oggi -ricorda- al tasso dell'1,4% il paese ritroverebbe il prodotto interno lordo del lontano e compianto 2008, quindi tutte le nostre speranze e tutte le opportunità si concentrano nelle mani di un governo in scadenza, che si prepara ad una campagna elettorale difficile con due differenti prospettive: essere responsabili nei confronti del paese, essere populisti per rincorrere i concorrenti". "Vedremo -spiega Bruscino- nei prossimi mesi quale sarà l'atteggiamento che prevarrà, nell'attesa però conviene ricordare un dato imprescindibile da qualsiasi analisi o programma politico, il nostro tasso di occupazione è del 57,8% contro la media del 68% dell'eurozona". "Quella giovanile poi, coinvolge -ammette- il 35,4% degli under 35 contro il 20% dei nostri cugini europei, dati impressionanti se si tiene conto che nell'attuale rivoluzione economica la materia prima che muove i motori del mondo è senza dubbio la conoscenza e che più che petrolio, carbone ed altri beni materiali, le grandi multinazionali che stanno governando questo cambiamento epocale, cercano avidamente menti, tutto questo accade mentre si consolida in Italia un vero e proprio Neet Aparthied che anzi pone la nostra nazione fuori dal tempo e forse la condanna a comparsa non protagonista del prossimo futuro". "L'economia della penisola -continua Bruscino- si è sempre sentita nel recente passato subordinata alle grandi potenze industriali perché povera di risorse geologiche come gli idrocarburi, o delle miniere di metalli e di preziosi, ebbene mai nella storia se non nel tempo attuale, i giovani sono l'unica miniera da cui estrarre futuro, ma a differenza di altri beni strategici questo è l'unico estremamente deperibile quindi dovremmo smetterla di parlare sempre solo delle pensioni dei padri e concentrarci di più sul futuro dei figli". "Un'estate da ricordare -sottolinea- quella del 2017 non solo per il meteo bollente o per i continui incendi che hanno da Nord a Sud devastato la nostra penisola, ma soprattutto perché enti nazionali ed internazionali hanno certificato che l'Italia cresce (benché da terzultima in Europa) ad un tasso superiore alle aspettative e dulcis in fundo, la crescita è trainata da settori portanti in un economia matura come la nostra, quindi dall'industria, dall'agricoltura (che causa incendi ha perso un po' di terreno) e dai servizi (tra i quali spicca l'eccezionale stagione turistica), insomma motivi di cui essere felici".

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