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Inca: su luogo tragedia Rigopiano il 1° maggio lapide per vittime su lavoro

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Roma, 17 gen. (Labitalia) - "Sono passati 12 mesi da quella brutta giornata e gli strascichi di quel dramma sono ancora tragicamente presenti non soltanto nell'inchiesta della magistratura ancora in corso per accertare le responsabilità dell'accaduto, ma anche nella vita delle famiglie dei caduti sul lavoro, alle quali in parte le istituzioni pubbliche non hanno riservato adeguate tutele". Così, in una nota, l'Inca Cgil, sulla tragedia di Rigopiano. Il Patronato ha rivolto una richiesta specifica all'Inail: quella di porre a Rigopiano, nel luogo della tragedia, in occasione della festività del 1° maggio, una lapide in memoria di tutti i caduti del lavoro. "Su questo specifico punto -continua la nota- il Patronato della Cgil di Penne-Pescara, che ha preso in carico le domande di riconoscimento delle prestazioni Inail, ha qualcosa da dire: i genitori di due ragazzi, deceduti poco più che trentenni, non hanno avuto alcun aiuto: l'Inail, appellandosi rigorosamente al rispetto della normativa vigente, ha rigettato le loro richieste di riconoscimento della rendita, e quindi non hanno avuto alcun indennizzo". "Il presupposto normativo -spiega ancora la nota del Patronato- non prevede, infatti, alcun contributo se i genitori eredi, pur risultando conviventi con la vittima, non risultano a carico del defunto. La morte è arrivata troppo presto per questi due ragazzi, prima ancora di formarsi una famiglia; perciò nulla è dovuto". Ma non è così per il Patronato della Cgil: "Per noi delI'Inca, i caduti sul lavoro sono tutti uguali: è vero che bisogna rispettare le leggi, ma in questa occasione -spiega Tito Viola, responsabile dell'ufficio Inca di Penne-Pescara - emergono delle disparità di trattamento che potrebbero essere superate modificando le norme. Sarebbe auspicabile che si procedesse in tal senso per dare pari dignità al dolore dei familiari, che hanno subito forse il più innaturale dei lutti: la perdita di un figlio, in una tragedia che forse si poteva evitare se non fossero state sottovalutate le reiterate richieste di aiuto". Per l'Inca, oltre l'accertamento delle responsabilità del dramma, competenza della magistratura, c'è l'esigenza di una presa in carico di tutte le vittime del lavoro e delle loro famiglie, che è in capo alle istituzioni pubbliche. Una iniziativa che seguirà quelle organizzate dal Comitato delle vittime di Rigopiano, in occasione della ricorrenza del 1° anno dalla tragedia. A Farindola, domani, 18 gennaio, alle 10,30, si svolgerà una fiaccolata, in ricordo di quella tragedia, cui seguirà alle 11 una messa, che sarà celebrata dal vescovo della Diocesi, monsignor Valentinetti. Nel pomeriggio, alle 14,30, a Penne, presso il Palazzetto dello sport, si svolgerà la cerimonia commemorativa con la partecipazione di tutti gli enti e le associazioni, che hanno partecipato attivamente alle operazioni di soccorso, tra cui Protezione civile, il soccorso alpino del Cai, Guardia di finanza, Croce Rossa, vigili del fuoco e molti altri ancora. A questa cerimonia parteciperà il tenore Piero Mazzocchetti e altre personalità della cultura.

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