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Marrone (Confapi): "Resilienza e sostenibilità futuro imprese italiane"

AdnKronos
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Milano, 23 mag. (Labitalia) - "Il futuro della cultura d'impresa in Italia è in due parole: resilienza e sostenibilità. Una intrecciata all'altra. Resilienza rispetto alle difficoltà, endogene ed esogene, del mercato e delle congiunture economiche. Resilienza rispetto a un ambiente, immagino quello della pubblica amministrazione, che rappresenta un ostacolo spesso insormontabile per i suoi bizantinismi burocratici, in Campania e, più in generale, in Italia". Così Raffaele Marrone, imprenditore Tekno Green, membro della giunta di presidenza del Gruppo Giovani Imprenditori Confapi e presidente di Confapi Napoli, commenta l'appello in vista delle elezioni europee lanciato, in un'intervista nei giorni scorsi ad Adnkronos/Labitalia, dal presidente dei giovani imprenditori di Confapi, Jonathan Morello Ritter, secondo cui le istituzioni europee che usciranno dalle elezioni del prossimo 26 maggio dovranno dare "una programmazione decisa, veloce ed equa con priorità ai temi quali infrastrutture, ambiente ed energia, perché le imprese, soprattutto le piccole imprese, siano indirizzate ad investire in maniera corretta nei settori giusti". "Resilienza, quindi, come capacità - sottolinea - di resistere e di trasformare un momento di crisi in opportunità, ma anche come capacità di prevenzione dei rischi legati all'attività imprenditoriale. La sostenibilità è l'altro vero pilastro di una nuova vision dell'impresa, e si collega al concetto di resilienza. Perché un'impresa che è anzitutto resistente può essere anche sostenibile. Come intendere però la sostenibilità? Non solo come sostenibilità ambientale, ma anche e soprattutto strutturale. Al fine di trovare un posto giusto nel mondo per le nostre pmi". "E questo - avverte Raffaele Marrone - si può ottenere attraverso un incremento della produttività, della digitalizzazione, della formazione, degli investimenti in ricerca e sviluppo, e aprendo al libero scambio di esperienze con le imprese europee. In Italia, dati Unioncamere, negli ultimi 4 anni le imprese hanno investito molto nei sistemi di accesso a Internet (55%) e nei sistemi software per l'acquisizione e gestione dei dati (42%). Nel digital marketing ha investito il 35% delle imprese, mentre solo il 16% ha investito nella robotica avanzata. Purtroppo, un altro dato salta subito all'occhio: le piccole aziende che investono sono la metà rispetto alle grandi e questo, spesso, a causa della difficoltà di accesso al credito".

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