Sì a scampagnate e pic-nic all'aria aperta, ma nel rispetto dell'ambiente
Greenpeace stila il decalogo per una vacanza più verde e sostenibile
Roma, 22 apr. - (Adnkronos) - Da Pasqua al 1 maggio, complici le prime giornate di bel tempo, si moltiplicano le scampagnate e i pic-nic all'aria aperta. Ad essere presi d'assalto sono parchi nazionali, regionali e urbani, che spesso però pagano le conseguenze dei pranzi nel verde. "Noi abbiamo il patrimonio di biodiversità più alto d'Europa, sia di specie vegetali che animali, un patrimonio da salvaguardare e i parchi nazionali italiani hanno nel proprio dna questa missione, ma se i visitatori ci danno una mano a tutelarlo questo aiuta il nostro lavoro". Così all'Adnkronos Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi, che in occasione delle festività lancia un appello a chi decide di trascorrere le giornate di festa nel verde affinché lo faccia nel rispetto della natura e dell'ambiente. Dal punto di vista della fruizione, "i parchi nazionali e regionali sono sicuramente diversi dai parchi urbani. Le persone che li visitano hanno mediamente un grado di attenzione alla natura superiore rispetto a chi visita un parco urbano. Normalmente, per raggiungere le aree protette, si devono compiere dei percorsi a piedi, dei trekking in montagna, e già questo 'seleziona' il tipo di utenza". Ma visto che l'eccezione si trova sempre, in caso di rifiuti abbandonati o criticità, è bene avvertire chi può intervenire. In caso di rifiuti abbandonati, "tutti i parchi nazionali hanno dei siti web chiari e accessibili, ricchi di informazioni e con i numeri di telefono utili per denunciare criticità - spiega il presidente Federparchi - Per quanto riguarda i parchi nazionale, si può chiamare il numero verde del Corpo Forestale". Prevenire, poi, è meglio che curare: da Pasqua al 1 maggio, il flusso di visitatori è comunque in aumento, e si alza anche il livello di attenzione, soprattutto nelle aree "con utenza più generalista". Per questo "in questo periodo potenziamo la presenza di agenti di vigilanza e delle guide parco, soggetti preposti al controllo e che hanno anche il compito di informare le persone e prevenire i comportamenti non consoni". Contro questo tipo di comportamenti, è bene tenere presente qualche semplice regola. A stilare il decalogo per una vacanza più verde e sostenibile è Greenpeace. Prima regola, per preservare un ambiente incontaminato è necessario lasciare meno tracce possibili del nostro passaggio: riportare indietro tutto quanto non è rapidamente biodegradabile, non disturbare gli animali, non accendere il fuoco se c'è pericolo di incendi e assicurarsi di spegnerlo attentamente con terra o acqua prima di andare. Non usare pesticidi chimici (meglio le candele alla citronella) e articoli in Pvc nel cui ciclo di produzione viene emessa diossina, inoltre sostanze chimiche dannose possono essere liberate da questi prodotti anche durante il loro utilizzo. I rifiuti vanno sempre differenziati ed è bene portare una borraccia da riempire nei bar o alle fontanelle evitando l'acqua minerale in bottiglie di plastica. Approfittare delle giornate libere per andare di più a piedi o in bicicletta riducendo così le emissioni di Co2. E se l'auto è indispensabile, meglio organizzarsi per viaggiare con più persone. Anche il menu può essere 'eco-friendly': basta scegliere negozi e ristoranti che utilizzano prodotti biologici e Ogm free; il pesce va acquistato con attenzione per proteggere l'ambiente: no a quello sottomisura illegale, sì a pesce azzurro e locale. Per chi programma vacanze più lunghe verso una meta più lontana del parco vicino casa, meglio scegliere alberghi integrati nel contesto naturale e in grado di favorire lo sviluppo locale; evitare l'aereo se possibile, preferendo il treno e la nave; andare alla scoperta delle ultime grandi foreste primarie del Pianeta (la foresta africana, la foresta pluviale amazzonica, le foreste del Paradiso delle isole del Pacifico, le selve boreali del Nord Europa, la Foresta delle Nevi in Siberia, la Foresta del Grande Orso in Nord America, la giungla temperata del Sud America). Per gli amanti del 'whalewatching', rivolgersi a operatori che adottano misure per non arrecare eccessivo disturbo a balene e altri cetacei (ricordando che Giappone, Norvegia e Islanda sono i paesi che continuano a uccidere le balene). In vacanza non acquistare prodotti, cibo e medicine alternative ricavate da specie a rischio di estinzione (corallo, elefanti, tartarughe, rinoceronti, orsi, scimmie, balene, uccelli tropicali) e al mare .