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"Il prossimo Governo investa sul territorio", questa la richiesta degli architetti

Freyrie (Cnappc): "Il tema delle città dovrà essere prioritario"

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Roma, 18 gen. - (Adnkronos) - Investire sulla sicurezza dei territori, sulla rigenerazione delle città e sulla bellezza. Queste le richieste degli architetti al prossimo Governo, in vista delle elezioni politiche. "Il tema delle città dovrà essere prioritario nella prossima legislatura: chiunque governerà dovrà assumersi impegni seri e responsabilità precise in tema di politiche urbane, purtroppo escluse da oltre 20 anni da qualsiasi investimento e intervento". Così all'Adnkronos Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale architetti pianificatori paesaggisti e conservatori (Cnappc). "La bellezza è una peculiarità del nostro Paese spesso dimenticata - aggiunge - dobbiamo ripartire da quello che c'è, riusare, recuperare e mettere a frutto soprattutto con l'obiettivo della sicurezza e della qualità dell'habitat dei cittadini. Gli architetti sono pronti a fare la loro parte, ma bisogna uscire dalla logica delle sole infrastrutture e tornare a investire sul territorio e sulle città". A spingere gli architetti ad impegnarsi, il panorama italiano caratterizzato da "una situazione complicata, con il 14% di abusivismo e territori che spesso vengono massacrati nonostante un'enormità di leggi che evidentemente servono a poco o niente. Gli architetti - continua Freyrie - possono apportare un contributo di idee, progetti, capacità e competenze e anche responsabilità etica. Finora siamo stati coinvolti, vogliamo essere coinvolti ancora di più e assumerci maggiore responsabilità etica nei confronti del Paese". Per il presidente del Cnappc occorre quindi "riprogettare le città senza consumare suolo ed energia e introdurre strumenti fiscali a sostegno dell'iniziativa pubblica e privata per individuare strategie che in modo integrato affrontino il problema della sicurezza, della mobilità, dei rifiuti, dei trasporti e degli spazi pubblici. Tutto ciò - spiega - può avvenire solo attraverso regole certe che pongano fine alla bulimia burocratica che fino ad oggi ha soffocato e bloccato qualsiasi politica urbana". "Gli architetti italiani - conclude Freyrie - continuano a mettere a disposizione della comunità idee, saperi e progettualità per sostenere e valorizzare quelle ricchezze che rappresentano l'essenza stessa del territorio del nostro Paese e che possono diventare una grande opportunità di sviluppo economico".

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