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Stop al legno illegale, Pefc e Interpol insieme nel progetto Trees

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Roma, 29 set. - (AdnKronos) - Venti mesi di tempo per rafforzare gli strumenti anti corruzione europei contro le attività illecite che ogni anno vengono commesse nel settore legno e per indagare le falle nell'attuale normativa comunitaria che possono favorire il traffico illegale di legname. In prima linea per quello che potrebbe essere un punto di svolta per la filiera bosco-legno europea, il Pefc Italia (ente normatore nel settore foresta-legno) che lavorerà a stretto contatto, tra gli altri, con l'Interpol. A offrire l'opportunità di questa collaborazione un progetto di ricerca finanziato dalla direzione generale Affari Interni della Commissione europea nell'ambito del Programma Isec e denominato "Trees" (Timber Regulation Enforcement to protect European wood Sector from criminal infiltration). Obiettivo del progetto, partito ufficialmente il 1 settembre, sarà quello di rinforzare l'attuale regolamento europeo 995/2010 per utilizzarlo non solo come mezzo di contrasto al commercio nella Ue di legname raccolto illegalmente, ma anche come strumento anticorruzione nel settore legno. Un'esigenza quanto mai sentita visto che la Ue è tra le maggiori importatrici di legno la cui origine resta spesso poco chiara: una ricerca finanziata dal Parlamento Europeo quantifica addirittura nel 20% delle importazioni complessive come derivanti da “fonti illegali”. Tra evasione fiscale, riciclaggio e mancato rispetto delle regole del mercato del lavoro, il traffico illegale del legno danneggia sia il mercato legale sia il mercato interno, inteso in senso più ampio e trova il punto di maggior vulnerabilità proprio nella possibilità di corruzione che si verifica in vari punti della catena del commercio, dal taglio illegale alle dogane alla falsificazione dei documenti presentati all'acquirente. Il progetto Trees punta a indagare gli elementi di maggior vulnerabilità che favoriscono le possibilità di corruzione nei vari passaggi della catena utilizzando lo strumento della Dovuta Diligenza (o "due diligence"). L'attività di ricerca prevede la creazione di uno strumento che permetta di favorire e mitigare il rischio di incorrere nell'acquisto di legno contraffatto o illegale passando attraverso attività quali interviste a operatori specializzati (del legno e forze di polizia, Interpol) e attraverso attività di ricerca e raccolta e analisi di dati ufficiali forniti da forze di polizia e Governi. Una volta sviluppati gli strumenti che permettano un reale potenziamento dell'utilizzo del sistema di Due Diligence, il progetto partirà con dei seminari online per gli operatori europei interessati e incontri formativi rivolti agli operatori dei Balcani (Macedonia, Albania, Kosovo e Bulgaria). Al termine dei venti mesi di lavoro, verrà organizzato, nella sede di Interpol a Lione nella primavera 2016, un evento europeo di formazione per i rappresentanti delle forza di polizia di tutti i Paesi europei, con l'obiettivo di trasferire le informazioni acquisite e creare maggiore raccordo tra chi lavora nel commercio legale e chi invece deve controllare che il mercato operi nel modo più legale possibile. Partner del progetto, con pefc Italia, Conlegno (Consorzio servizi legno sughero), Rissc (Centro Ricerca e Studi su Sicurezza e Criminalità), l'olandese Cnvp (Connecting Natural Values & People Foundation) e la bulgara RiskMonitor; partner associati Interpol, Pefc Slovenia, Pefc United Kingdom, Pefc Council (CH), Pefc Germany, Pefc Slovakia, Pefc Norway, Bulgarian Investigators‘ Chamber. Il primo incontro tra i partner del progetto è in programma il 3 ottobre a Godega di Sant'Urbano (Treviso) durante il tradizionale appuntamento annuale delle associazioni dell'area legno, che quest'anno sarà dedicato al tema “bosco, legno, lavoro: insieme verso il futuro”. Il giorno dopo, i dettagli del progetto saranno presentati agli operatori del legno italiani durante il Convegno Nazionale del Legno.

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