Siccità e inondazioni, l'Europa al tempo dei cambiamenti climatici
Roma, 9 ott. (AdnKronos) - Un'Europa divisa tra inondazioni e siccità, livelli del mare in aumento, precipitazioni che si spostano verso nord diminuendo drasticamente al sud. Le conseguenze dei cambiamenti climatici in atto aprono nuovi scenari, mentre gli eventi estremi, prima considerati rari, stanno già modificando le abitudini. E' il quadro tracciato da Antonio Navarra, presidente del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, intervenuto al convegno “Europa 2030. Obiettivi ambiziosi per la lotta ai cambiamenti climatici e l'energia”, organizzato da Greenpeace, Legambiente e Wwf. Eppure, i cambiamenti climatici ci sono sempre stati, ne scriveva già Aristotele nel suo “De Meteorologica” facendo l'esempio della Grecia descritta da Omero: aveva un altro clima. Allora perché lanciare oggi un allarme? “Grazie alle ricerche sui ghiacciai antartici è stato possibile studiare le concentrazioni di Co2 nel tempo, che per milioni di anni ha oscillato tra le 200 e le 280 ppm. Oggi abbiamo superato le 400 ppm, in soli 40 anni siamo passati da 320 a 400 ppm”, spiega Navarra. Velocità, dunque, ma anche un processo se non inarrestabile, quasi: “le proiezioni per il futuro parlano di un aumento della temperatura tra 1,5 C° e 4 C°, a seconda della direzione che decideremo di prendere, ma anche nella migliore delle ipotesi, anche se smettessimo oggi di emettere Co2 in atmosfera ci sarebbe comunque un riscaldamento del pianeta di 0,8C°”. Con tutte le conseguenze del caso. Per quanto riguarda l'area mediterranea “si prevede un -20% di precipitazioni su base annua e un aumento medio del livello del mare tra i 10 e i 20 cm – aggiunge il climatologo – un'Europa Centro Settentrionale colpita dalle inondazioni e un'Europa meridionale colpita dalla siccità”.