Sulle spiagge italiane oltre 770 rifiuti ogni 100 mt, l'80% è plastica
Roma, 11 apr. - (AdnKronos) - Litorali italiani come discariche:su 64 spiagge monitorate tra il 2015 e il 2017, sono stati trovati oltre 770 rifiuti ogni 100 metri lineari per un totale di più di 180mila oggetti spiaggiati, l'80% dei quali di plastica. Non va meglio nei fondali marini: tra 66 e 99 i rifiuti per kmq e il primato e anche in questo caso il primato spetta alla plastica (77%). Un'emergenza confermata dalle indagini condotte sulle Caretta caretta: su 150 esemplari di tartarughe marine spiaggiate in Italia, il 68% presenta plastica ingerita con una media di 12 oggetti per animale. "Non è possibile che su 150 tartarughe morte spiaggiate, i ricercatori ci dicano che tre su quattro presentano plastica nel corpo - commenta il ministro dell'Ambiente Sergio Costa - In fondo al mare ci sono buste, bottiglie, contenitori per alimenti e attrezzi da pesca. Con la legge Salvamare contiamo di dare un contributo a risolvere questa emergenza". L'11 aprile ricorre la Giornata del mare e della cultura marina, istituita in ricordo della tragedia della petroliera Haven, naufragata proprio l'11 aprile del 1991 nel mar Ligure. Ma le notizie che riguardano i nostri mari non sono incoraggianti. E ancora una volta il nemico si chiama plastica. Sulla superficie dei nostri mari la situazione non cambia: qui i rifiuti galleggiano con una densità media di 3 oggetti per kmq. È quanto emerge da una prima elaborazione fatta da Ispra sui risultati del programma di monitoraggio previsto dalla Strategia Marina, presentata in occasione della presentazione della campagna #IoSonoMare. Secondo i monitoraggi effettuati, il problema non riguarda solo i macrorifiuti, ma anche i microrifiuti, cioè quelli di dimensioni inferiori a 5 mm. In circa 427mila mq campionati dalla Strategia Marina, la densità delle microparticelle rilevate è maggiore a 175mila per kmq. Se si considera che la superficie delle acque territoriali italiane è di circa 155mila kmq, è possibile stimare che circa 28 miliardi di particelle galleggino nelle acque intorno all'Italia. Rifiuti ma non solo. Nei nostri mari continua l'invasione delle specie aliene: ce ne sono 250 di cui il 68% ormai 'con fissa dimora' lungo le nostre coste. Si tratta di specie non indigene, introdotte accidentalmente o intenzionalmente dall'uomo al di fuori della loro area di distribuzione e che provocano danni ecologici, economici e sulla salute umana, e che costituiscono una delle principali minacce per la biodiversità in Italia, in Europa e nel mondo. Le aree più a rischio sono i porti e gli impianti di acquacoltura: in queste zone, sono 47 le specie aliene rilevate tra 2015 e 2017, delle quali 24 di recente introduzione.