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Sanremo 2018, Michelle Hunziker e le parole di fuoco all'Ariston: "Ho lottato per non farmi spogliare"

Giulio Bucchi
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Risate, abiti, battute sempre pronte: il record di ascolti del Festival di Sanremo è di Claudio Baglioni, ma la palma di "migliore in campo" è di Michelle Hunziker. È stata lei, la svizzera "italiana" star di Mediaset e di Striscia la Notizia, la dominatrice del palco dell'Ariston. Si definisce una Ironwoman, per come sopporta tensione e dolore anche fisico (le vesciche ai piedi) e si gode il suo secondo Festival, che è un po' il primo nonostante il vero debutto sia avvenuto nel 2007, accanto a Pippo Baudo: "Io allora ero acerba, immatura e tesissima; questa volta lo sto vivendo con più consapevolezza e maturità: sono partita con l'idea di godermelo e divertirmi", spiega al Corriere della Sera.  GUARDA IL VIDEO: "Michelle, ma non dicevi che...", la coltellata in diretta sul palco Soprattutto, la sua avventura sembra il riscatto del ruolo della donna nello spettacolo, in tempi di stalking, sessismo e molestie sessuali. "In tv è cambiato molto negli ultimi anni: quando ho iniziato dovevo combattere per avere spazio, per non essere spogliata, per non farmi cucire addosso un ruolo sexy e poco parlante. Ho avuto la fortuna di incontrare uno come Antonio Ricci che mi ha sempre sostenuto fin da quando, a 19 anni, mi ha affidato Paperissima". GUARDA LE FOTO: Hunziker e Favino, scatti sospetti dietro le quinte L'accusa che hanno rivolto in tanti a Claudio Baglioni è quella però di aver snobbato le cantanti: solo 4 donne su 20 concorrenti. "È vero, ma non è stata una scelta maschilista, so che Claudio ha valutato unicamente il contenuto artistico delle canzoni". Al direttore artistico  padrone di casa, Michelle regala solo miele: "Un amico, si è creato un rapporto speciale, da compagni. La cosa che mi ha sorpreso di più è stato vederlo in veste comica. Lui è romantico, galante, profondo, è un uomo di altri tempi che però ti stupisce con il suo humour inglese; ho insistito con lui perché mostrasse anche la sua vena autoironica sul palco".

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