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Lars Von Trier: "Senza alcol e droga non riesco più a creare i miei film"

Mirko Mazzola
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Lars von trier, si mette a nudo per il giornale danese Politikien rivelando le sue dipendenze da alcol e droga. Il 58enne regista di Copenaghen ha confessato che tali sostanze lo aiutano a creare. Da esse dipenderebbero infatti i suoi capolavori. Von Trier ha ammesso di aver cominciato a bere per Le onde del destino del 1996 e di aver bevuto da allora una bottiglia di vodka al giorno come "droga euforizzante". Poi è arrivata la decisione di disintossicarsi e con essa la sua vena creativa sembra essere svanita. Ad avvalorare questa sua ipotesi, spiega che per scrivere Dogville, sotto l'effetto delle droghe impiegò appena 12 giorni mentre per Nymphomaniac suo ultimo film uscito nel 2013, realizzato quando aveva avviato la disintossicazione, ci sono voluti 12 mesi. Lui stesso dichiara: "Non so se riuscirò a fare altri film e questo mi preoccupa". E poi aggiunge: "Non c'è un'espressione artistica di qualche valore che sia mai stata prodotta da ex alcolisti o da ex tossicodipendenti. A chi interesserebbe qualcosa creato dai Rolling Stones senza alcol o da Jimi Hendrix senza eroina?". Insomma Von trier rompe il silenzio stampa che durava dal 2011, forse per dire addio al cinema. Ma una speranza c'è ancora, in fondo proprio il regista danese ha sempre detto che gli artisti devono soffrire affinché il risultato sia migliore e forse da tutta questa sua sofferenza, potrà nascere un altro capolavoro...

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