Candice Renoir, finalmente una detective che assomiglia alle donne vere
Va in onda in anteprima italiana assoluta, tutti i mercoledì alle 21 su Fox Crime (canali 116, 117 e 143 di Sky) Candice Renoir, una delle serie crime al femminile più originali degli ultimi anni. Ambientata in Francia, modifica di parecchio anche i canoni femminili che ormai siamo abituati a vedere nel crime show. Candice è una sagace detective e, allo stesso tempo, una divorziata madre di ben quattro figli. Dopo un'interruzione di dieci anni, ha deciso di rimettersi alla prova nel suo vecchio lavoro in polizia. Il che significa conciliare la responsabilità di una prole tanto ampia, in gestione per di più monogenitoriale, con il rientro in servizio, questione che vivono tante donne dopo la maternità. Candice ritorna a dirigere una Squadra Omicidi, e questo rende la sfida ancor più dura. I primi problemi sono nel rapporto con i colleghi più giovani e tecnologizzati, dei quali deve conquistare la fiducia, stando però attenta a ribadire che è lei che comanda e non il contrario. Questa situazione consente agli autori di mescolare gli elementi classici delle serie crime insieme con elementi di attualissima rappresentatività sociologica, visto che la monogenitorialità e le quote rosa sono il tormentone di questi anni. Anche se qui il punto non è che Candice venga contestata come capo perché donna, ma perché viene vista come un boss un po' arrugginito, data la lunga assenza. Oltre a raffigurare molte donne che lottano per essere rispettate sul lavoro, i confronti tra Candice e i sottoposti aggiungono alla trama di assassinii e misteri anche elementi un poco comici, di solito assenti nel genere. È una delle ragioni che hanno portato al grande successo della serie in Francia. Le altre risiedono, come dicevamo in alto, nella decisa modifica degli abituali stereotipi femminili polizieschi: abbiamo di fronte - alleluia - una donna molto diversa dalla tipica eroina noir. Siamo, per esempio, su un altro pianeta rispetto alla protagonista un po' disturbata di Homeland, l'agente della Cia Carrie, interpretata da Claire Danes. Molto lontana è anche la protagonista di Bones, donna geniale, ma anche razionale ai limiti della sindrome di Asperger. Distante è anche la protagonista de Le regole del delitto perfetto (serie creata da Shonda Rhimes), la professoressa Annalise Keating, celebre docente universitaria, durissima e spietata, a tratti molto mascolina. Candice Renoir è una donna normale, con i problemi normali dell'età e del «tenere famiglia». È decisamente un'eccezione nel mondo delle serie gialle, che dopo aver meritevolmente introdotto la novità della donna che lavora contro il crimine, ha poi teso, però, a mostrarla sempre negli stessi due modi: clone del maschio o «caricatura» della femmina. Anche in Italia, nelle fiction Rai come Mediaset, è avvenuta la stessa cosa. Basti pensare a Claudia Pandolfi nei panni del commissario Giulia Corsi in Distretto di Polizia, a Miriam Leone in quelli di Valeria Ferro in Non uccidere. In entrambi i casi, sono versioni femminili del poliziotto rude e tormentato. L'altra casistica, quella della femmina detective caricatura sia del detective che della femmina, è incarnata da Veronica Pivetti alias professoressa Camilla Baudino in Provaci ancora Prof. Senza essere nemmeno una detective, è sempre lei a risolvere i casi che invece dovrebbe illuminare il commissario di polizia Gaetano Berardi, in virtù del proverbiale istinto femminile. La cosa è simpatica, certo, ma non ha molto a che vedere col crime. Ha dichiarato Cecile Bois, l'interprete di Candice Renoir: «È estremamente interessante il fatto che questo personaggio sia diverso dai soliti commissari di Polizia: lei è prima di tutto una madre non troppo sicura di sé. Finalmente un personaggio vero, che è prima persona e poi poliziotto. A differenza di molte serie in cui la vita privata del personaggio è realizzata in funzione del suo ruolo, qui è l'esatto opposto. È una donna piena di difetti... È una persona che cambia atteggiamento in base a quello che le accade attorno, proprio come le persone normali. Questo è ciò che mi meraviglia di Candice». Ha meravigliato, in positivo, anche noi. Gemma Gaetani