"Non era un numero uno", "il Paese s'è fermato, ma...": Fabrizio Frizzi, le cattiverie inattese del Big / Guarda
A distanza di due settimane, Aldo Grasso ha sentito il bisogno di fare sapere che per lui Frizzi non era un numero uno. Il critico del Corriere, su Io donna (leggi l'intero articolo) si è anzi stupito dell'ondata di commozione che ha travolto il paese. Il titolo del suo pezzo è: "Interroghiamoci su un paese che si ferma per Frizzi e non per Falcone". "A mente fredda, con il necessario distacco che solo il tempo sa offrire, è anche una domanda su che cosa ha rappresentato la sua scomparsa, sul cordoglio che ha investito l'intera nazione, sul perché migliaia e migliaia di persone hanno partecipato a questo lutto collettivo come se fosse morto un eroe dei nostri tempi". "Questa è la forza della tv generalista", prosegue Grasso, "che nonostante internet è ancora il motore e lo specchio delle nostre passioni, emozioni, percezioni. Eppure Frizzi non era un 'numero uno' della nostra tv (...). Alla lunga, questa sua semplicità è stata premiata". Bisognerebbe capire cosa Grasso intenda per "numero uno". Il più pagato, quello che gli sta più simpatico, il più social? Forse dovrebbe ascoltare Antonella Clerici quando, ricordando Frizzi, ha detto: "C'è differenza tra un personaggio famoso e un personaggio amato. Fabrizio era amato". Per approfondire leggi anche: Antonella Clerici in lacrime ricorda Fabrizio Grasso diventa feroce quando parla di quelle che sono state chiamate "ingiustizie" nei confronti del conduttore. "Quando nel 2000 l'allora direttore della Rai Pier Luigi Celli disse di vergognarsi di alcuni programmi, tra i quali Per tutta la vita (condotto da Frizzi), aveva ragione. Erano brutti programmi, non degni del servizio pubblico". E poi l'episodio di Miss Italia: "Quando l'allora direttore di RaiUno Fabrizio Del Noce polemizzò con Frizzi per la conduzione di Miss Italia aveva ragione, almeno nella sostanza". Grasso attacca Frizzi anche quando lui accusò la Rai di averlo fatto andare in onda con Scommettiamo che? il giorno in cui fu massacrato il giudice Giovanni Falcone: "Be', se avesse trovato il coraggio, avrebbe potuto dire di no". "Forse", conclude Grasso, "dopo le ventate d'odio e di beceraggine che hanno accompagnato la campagna elettorale, avevamo tutti bisogno di un lavacro collettivo nei buoni sentimenti". Grasso che parla di beceraggine, non aggiungiamo altro.