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Ciao Darwin, a Giochi senza Frontiere successe lo stesso, il concorrente paralizzato "Rimborso bassissimo"

Teresa Pica
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L'infortunio del concorrente di Ciao Darwin, Gabriele Marchetti, che rischia di rimanere paralizzato dal collo in giù, ha scosso molte coscienze e tra queste sicuramente quella di Sebastiano Marchesan, signore oggi sessantenne a cui nel 1980 durante il programma Giochi senza Frontiere accadde la stessa cosa. Intervistato da Il fatto quotidiano Marchesan ha parlato della sua triste esperienza ammonendo Ciao Darwin e dichiarando che "Non è più accettabile che accadano ancora episodi del genere, un conto è quarant'anni fa, ma con la cultura della prevenzione che abbiamo oggi è assurdo che succeda ancora. E' vergognoso. I giochi vanno fatti in estrema sicurezza, non si può rischiare di mettere in pericolo la vita delle persone. Tutta la mia solidarietà al signore". A quanto pare la sua esperienza è stata molto similare a quella del concorrente dello show di Bonolis: la caduta a causa di un attrezzo assurdo, lo schianto, la paralisi e il duro ritorno alla realtà. Leggi anche: Ciao Darwin, il comunicato di Bonolis dopo le settimane di stop: "Mi sta a cuore dirvi qualcosa" "Sono rimasto quattordici mesi in ospedale, rischiando di morire: quarant'anni fa la medicina non era così avanti come lo è oggi, in quelle condizioni si moriva con facilità a causa del blocco renale. Ho passato le pene dell'inferno ma ce l'ho fatta. Ho reagito e ho cercato di riappropriarmi della mia vita. Prima ero alto un metro e 80, mi sono ritrovato ad essere un metro e 30 con la carozzina". In seguito a quell'episodio, Marchesan ha intentato una “causa legale contro la regione, che era l'organizzatrice dei giochi”, “ma non contro la Rai che era estranea all'organizzazione occupandosi soltanto della trasmissione in televisione”. Il processo è durato otto anni e si è concluso nel 1988: “Ho vinto la causa e mi è stato dato un rimborso molto basso, 285 milioni di vecchie lire. Cosa penso della mia vita che è cambiata irreversibilmente a causa di un gioco televisivo? Che va bene così, ma è ora che anche il concorrente di Ciao Darwin faccia una causa".

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