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Le Iene, Maurizio Costanzo: una scomoda verità dietro al loro successo

Cristina Agostini
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Ormai le prove Rai1 le ha superate tutte e ha dimostrato, perciò, che, su quella rete, viene ospitata una fiction di grande qualità. Ne è testimonianza la storia di Enrico Piaggio, l' industriale della Vespa, che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico. Evidentemente, la giusta programmazione per anni, ha fidelizzato la platea e non si teme di compromettere la serata con storie così-così. Come spesso accade, dopo che i programmi vanno in onda da tempo, gli autori dei medesimi fanno qualche cambiamento. È il caso de Le Iene, che, in onda su Italia 1, quest' anno hanno più successo del solito. Certamente il programma, nel tempo, è progressivamente migliorato, ma è anche vero che nella programmazione televisiva sono assenti programmi di satira o, in qualche modo, irriverenti. Se penso che in questi giorni, è venuto a mancare Antonello Falqui, grandissimo regista di varietà televisivo Rai, mi rendo conto dei grandi attori, dei grandi comici che erano protagonisti degli show firmati da Falqui. Forse, quei comici, non ci sono più. Purtroppo non c' è più nemmeno Antonello Falqui. Vorrei spendere ancora due parole su Antonello Falqui, ricordarlo regista delle gemelle Kessler, delle grandi presenze di Mina e poi, ancora, di Paolo Panelli, di Bice Valori, di Walter Chiari. Io ho avuto la fortuna di essere stato uno degli autori di alcuni programmi diretti da Falqui e lì ho imparato cosa vuol dire essere un professionista e non un improvvisato. Segnalo, il venerdì su Rete4 un buon programma condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero. Si chiama Quarto grado. di Maurizio Costanzo

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