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Grande Fratello Vip, Pupo confessa: "All'inizio ero scettico. E su Wanda Nara..."

Gabriele Galluccio
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Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, è uno dei pochi che non cede alla morale comune e al politicamente corretto. Donne, religione, politica, Pupo è dissacrante. Sessantaquattro anni, di Laternina, tre figli, tre nipoti che lo chiamano Nonno Pupo, un tentato suicidio, una crisi personale fatta di gioco d'azzardo e 5 miliardi di vecchie lire persi, la rinascita in tv: sembra che abbia avuto sette vite. Tutti sanno che - unico praticamente al mondo - ha una moglie e una compagna/amante ufficiale, Anna e Patricia. Il cantante festeggia i 40 anni della sua canzone più famosa, Su di noi, con un tour mondiale e in televisione è l'opinionista del Grande Fratello Vip su Canale 5 con Alfonso Signorini. Il 5 febbraio sarà anche a Firenze al Teatro Puccini in uno spettacolo basato sull'improvvisazione. Per approfondire leggi anche: Pago, Serena e la "capanna" Quanto conta per lei? «Tanto. Nella vita ho sempre improvvisato. A volte va bene a volte va male». Si diverte al Grande Fratello Vip? «Sono sorprendentemente a mio agio, oltre le più rosee aspettative. Ero molto scettico all'inizio. Nella mia vita non avevo mai visto cinque minuti di Grande Fratello, ma nemmeno di Isola e di altri talent. Dopo la chiamata di Alfonso Signorini mi sono consultato con il mio manager, Umberto Chiaramonte, e ho deciso. Portare il Pupo-Pensiero, mi passi il termine, in quel contesto, sarebbe stato interessante». Nel parterre c'è anche Wanda Nara. Le piace? «Sapere che ci sarebbe stata lei mi ha convinto ancora di più. Era una figura che mi incuriosiva molto, ne sentivo parlare, abbastanza male direi, mi ha intrigato. Il riscontro della gente è ottimo, ieri mi hanno fermato 15 persone per strada, piace il mio modo di fare l' opinionista: sarcastico, non trash». Ci sveli il Pupo-Pensiero cui accennava prima. «Un insieme di cose, un modo di vivere. Penso di essere una delle persone più coerenti dell'universo. Difendo talmente la famiglia che ne ho due. Non ho due mogli, come dicono tanti, ma una moglie e una compagna. Odio l'ipocrisia e il politicamente corretto. Non mi piacciono neppure quelli senza filtri. E le donne-alfa, quelle violente. Oggi vedo in giro tante dominatrici, guardiamo al Grande Fratello: Adriana Volpe, Lucia Nunez, Rita Rusic. E sono convinte di essere dalla parte della ragione». Non teme di essere accusato di sessismo? «Ho una moglie da 45 anni, una compagna da 30, tante coriste. Chi mi accusa di sessismo è un pazzo e uno squilibrato. Non mi piace la violenza, io ho subìto violenza dalle donne». In che senso? «Mi hanno picchiato, mi hanno stalkerizzato, ho denunciato. Nel 1989 facevo Domenica in tra le ragazze scalmanate ce n'era una che voleva... avermi. Abitavo all'epoca alla VHouse di Roma, è arrivata sul posto, ho dovuto chiamare i carabiniere. Sto parlando di fatti che accadono, non così rari, non così anormale. Solo che da quando c'è il MeToo non si può dire niente». E quando l'hanno picchiata, cosa ha fatto? «Ovviamente non ho reagito. Io ho sempre tradito le donne e loro si incazzavano». Donne virtuose ne ha conosciute? «Io vado d'accordo con le donne, mi hanno salvato. Sto parlando di quelle della mia famiglia. Mi hanno accettato con le mie debolezze e io le ho ricambiate con il mio amore». Avrà sentito del polverone a Sanremo per la frase di Amadeus sulle donne. «Quella dello stare un passo indietro? Guardi, io preferisco stare io un passo indietro alle donne, perché c'è un panorama migliore». Su, sia serio! «Ma se uno non ci mette un po' di leggerezza, che si può fare... Vede, anche adesso che sto parlando con lei, cerco di stare attento perché poi chissà cosa esce sul giornale. C'è sempre il rischio di essere male interpretato. La morale mediocre comune è questa...io non ci casco». Da quando, secondo lei, siamo diventati così bacchettoni e politicamente corretti? «Non so perché siamo arrivati a questo livello. Secondo me è un abbassamento culturale generale, anche dato dai social. Tutti possono parlare. Una volta se andavo in tv interloquivo con personaggi artisticamente al mio livello. Oggi trovi persone popolari grazie al nulla. Bisogna adeguarsi». Anche Sanremo è così? Ragazzi che arrivano dai talent show al pari di artisti con 30 anni di carriera? «Discorso diverso. Qui parliamo di vocalità. Dai talent escono giovani con doti canore a cui dare canzoni scritte ad hoc. La prima cosa bella, dei Ricchi e poveri, se la canto io o lei è uguale. Si tratta di un brano bellissimo. Oggi le canzoni sono scritte appositamente per una persona. Alberto Urso ha una voce stupenda, bisognerebbe dare a lui una valida canzone». Come sarà questo Festival? «Avrà successo, è molto popolare. A livello televisivo sarà un grande Sanremo, a livello musicale spero altrettanto». Ha iniziato il tour mondiale? «Sì, l'11 gennaio. Dopo il Grande Fratello Vip andrò in Canada, Stati Uniti. Gran chiusura il 14 settembre all'Auditorium di Roma». All'estero è una divinità, dove va più forte? «Nei Paesi dell'Est: Russia, Kazakistan, Azerbaijan, Lettonia, Ucraina». È vero che si è avvicinato al buddismo? «Ne sono sempre stato attratto, anche se sono ateo, però alla ricerca di una fonte di energia. Mi ritrovo nella storia di Herman Hesse, mi sento molto Siddharta. Il dolore, lo sporcarsi le mani, la purificazione, la rinascita: passaggi che hanno fatto parte della mia vita. Ma non sposo nessuna fede, sono per le vie di mezzo». Politicamente come la vede? «La politica è lo specchio della situazione culturale odierna. Anni fa facevo campagna elettorale per Amintore Fanfani, andavo in giro con il megafono e l'auto con lo scudo crociato. Sono sempre stato di quell'area lì». Democristiano. «Ho conosciuto Craxi, Andreotti, Berlinguer, Almirante: gente che si sporcava le mani per un ideale alto, quello dello Stato. Oggi ci sono personaggi puliti, che non sbagliano. Non mi fido di chi non fa errori. Chi è senza peccato scagli la prima pietra? No, chi è senza peccato fa una vita di merda». È sempre il Pupo-Pensiero? «Questa politica è traboccante di demagogia. Io non guardo il tg di oggi, ma leggo gli osservatori che mi diranno cosa succede tra 20 anni». E cosa succede? «Niente di buono». Dei grillini cosa pensa? «Non penso a loro. Non penso nemmeno al Pd e alla Lega. Viene voglia di astensionismo. Anche se è un abominio: una mancanza di rispetto verso chi ha dato la vita perché noi votassimo». di Alessandra Menzani

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