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Otto e mezzo, Massimo Giannini su Sanremo 2020: "È stato più sovranista, ma ha vinto la banalità"

Gabriele Galluccio
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A Otto e mezzo l'argomento principale è il Festival di Sanremo 2020, che fa cantare (e non solo) l'Italia e allo stesso tempo fa tacere la politica. Massimo Giannini, direttore di Radio Capital, definisce la kermesse appena terminata “un po' più sovranista come contenitore. Mancando il partito della nazione c'è il Festival della nazione. Sanremo è il grande villaggio vacanze del Bel Paese che ha anche la pretesa di parlare di temi forti”. Nei contenuti, però, Giannini sostiene che ci sia un po' di sinistra: “Diodato che dedica la vittoria alle lotte di Taranto, Junior Cally che presenta una canzone contro sovranisti e populisti, Rula Jebreal che fa un monologo femminista e progressista. Ma queste cose si annacquano nello show perché poi danno la linea al Nutella stage o fanno tornare i Ricchi e Poveri, banalizzando il tutto”. Per approfondire leggi anche: "Tutti parlano di Sanremo, un rito eterno"

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