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Gigi Proietti, il radiologo che lo aveva in cura: "Quelle battute, poco prima di morire"

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Addio a un mito, Gigi Proietti è morto nel giorno dei suoi 80 anni. Un artista eclettico, amato, fuori da qualsiasi schema. Col sorriso. Fino all'ultimo giorno. Come ha spiegato anche Fabrizio Lucherini, il radiologo che lo ha seguito nella clinica di Roma in cui ha perso la vita. Intervistato dalla AdnKronos, ha spiegato che Proietti ha fatto ironia sulle sue condizioni di salute fino all'ultimo: "Come vado? Je la faccio?, chiedeva. Non l’ho mai percepito ansioso e preoccupato. Era lui, è sempre stato lui", ha spiegato Lucherini, che ha confermato che l'artista era "cardiopatico grave" ormai da anni. L'ultimo ricovero era iniziato il 17 ottobre, quando arrivò in ospedale in condizioni preoccupanti. 

 

Lucherini spiega che non si è trattato del primo ricovero: "Anche diversi anni fa per motivi analoghi aveva avuto un ricovero, ma questa volta era diverso". Avendo problemi di cuore, ha aggiunto il medico, Proietti era soggetto a "uno scompenso su tutto il resto". La sua salute, alla fine, è precipitata: "Gli ho fatto la tac che era ancora lucido, ma c’erano davvero troppe complicanze", ha rivelato. Poi un ricordo personale, toccante: "Di lui conservo ancora un ricordo di qualche anno fa quando con la squadra di calcetto avevamo vinto una coppa e andammo a festeggiare nel suo ristorante preferito. Lui era lì con delle persone, lo abbiamo chiamato al tavolo per un brindisi ed è rimasto con noi al tavolo - ricorda il medico -. Uno di noi, divertente, umile. Abbiamo perso forse il più grande attore di tutti i tempi, io una folla come quella di questa mattina qui in clinica non l’ho mai vista per nessuno", ha concluso Lucherini.

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