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Beppe Vessicchio si racconta: "Quella feroce lite sul palco. E i miei parenti che mi volevano ostacolare"

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Il direttore d'orchestra più amato d'Italia, Beppe Vessicchio, si è raccontato ai microfoni di Rai Radio 2 nel corso del format I Lunatici. Parlando della sua passione, ha rivelato: "Sono nato in una famiglia in cui la musica era presente, grazie a mio fratello, che era un compulsivo dal punto di vista dell'attività musicale. Suonava la chitarra, la fisarmonica, aveva una grande capacità di destreggiarsi tra più strumenti". Ma ha aggiunto anche che all'inizio la sua carriera è stata ostacolata dai parenti, che infatti - durante l'adolescenza - decisero di mandarlo al liceo e non al conservatorio. Vessicchio, poi, ha raccontato che - nonostante il carattere mite e tranquillo - anche a lui è capitato di perdere le staffe qualche volta: "Molti mi raccontano, io tendo a dimenticare certe cose, di un diverbio feroce che ho avuto sul palco con un cantante straniero, Demis Roussos, leader degli Aphrodite's child.  Si rivolse a me in modo molto sgarbato, era un programma natalizio del 2002".

 

 

 

Sorprenda o no, Beppe Vessicchio è stato anche un rubacuori. "C'è stato un periodo in cui suonare la chitarra nei falò in spiaggia ha favorito molti incontri. Mia moglie non è gelosa, adesso si è abituata - ha rivelato -. Io sono molto sereno, molto tranquillo, vivo bene la vita che ho. Non mi sono mai sentito sexy. Faccio un uso ancora antico del telefono, limito molto i contatti di un certo tipo". Sulla musica italiana di oggi, invece, il maestro non ha belle parole da spendere: "In questo periodo vanno tutti verso la stessa direzione, come le pecore. E' il momento del rap? Tutti fanno rap. E la discografia non aiuta. C'è poco coraggio. Anzi l'unico coraggio che c'è è quello di pubblicare cose poco armoniche anche nel messaggio che viene mandato". Vessicchio, poi, ha ricordato anche qualche aneddoto relativo agli anni in cui ha partecipato a Sanremo: "Ho un ricordo bellissimo di Mango: nei giorni del Festival, dopo le prove, una sera si mise a cantare pezzi della canzone napoletana in albergo. Si formò una tribunetta di persone a guardarlo".

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