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Alla prima della Scala va in scena la protesta

Silvia Tironi
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Si alza ilsipario sulla nuova stagione della Scala. Protagonista: la ‘Carmen' di Bizet. Maduori dal teatro scaligero va in scena innanzitutto la protesta. Momenti di tensione sonostati infatti registrati, poco prima dell'inizio dello spettacolo e mentre leautorità raggiungevano il teatro, tra alcuni manifestanti della Cub e agentidelle forze dell'ordine in tenuta antisommossa fuori dal teatro alla Scala diMilano: è volato qualche spintone tra una trentina di persone e uno dei gruppi diagenti che bloccano l'ingresso alla piazza della Scala, completamentetransennata. In precedenza c'era stato anche il lancio di un fumogeno da dietrole transenne verso lo spazio lasciato libero all'interno del piazzale. Imanifestanti hanno  gridando slogan,suonato strumenti e brandito bandiere e striscioni stretti di fronte alletransenne che delimitano la zona vietata dal teatro. La piazza è presidiatadalle forze dell'ordine che controllano i manifestanti. Da questo pomeriggiouna fitta pioggia batte su Milano e il centro della città è pieno di personeche sciamano per le vie per lo shopping natalizio.   Sono alcunecentinaia i manifestanti assiepati dal primo pomeriggio dietro le barrierepiazzate a qualche centinaio di metri di distanza dall'ingresso della Scala.Appesi alle transenne striscioni di diverse rappresentanze sindacali cheprotestano contro i tagli agli spettacoli. Ci sono i lavoratori del teatroRegio di Torino, quelli del Verdi di Trieste, quelli del teatro dell'Opera diRoma e molti altri. Ci sono bandiere degli organizzatori della protesta (Cgil,Cisl, Uil, Fials, Cub e Cobas) ma anche bandiere rosse, palloncini e gente cheurla slogan al megafono. ''Resteremo qua almeno fino alle diciotto - afferma ilsegretario provinciale Fials, Sandro Malatesta -, la nostra è una protestadovuta contro i tagli che rappresentano la rovina dei teatri lirici''. Ilminuto di silenzio indetto prima dello spettacolo come segno di vicinanza per ilavoratori colpiti dalla crisi, afferma il leader sindacale, ''è un segnaleminimo che puo' servire per attirare l'attenzione sul nostro problema, ma certoserve molto di più".   Lancio di fumogeni - Gli operai dell'Alfa di Arese,per protestare contro la chiusura dello stabilimento, hanno portato in piazzaScala, in concomitanza con la prima del teatro lirico, un fantoccio cheraffigura il numero uno di Fiat, Sergio Marchionne,nell'inequivocabile gesto dell'ombrello. In piazza vi sono anche aderenti aicentri sociali che hanno acceso alcuni fumogeni rossi. I lavoratori raccoltisotto le insegne della Cub hanno esposto un grande striscione con su scritto'Lavoratori contro la crisi' e chiedono a gran voce che lo stabilimentodell'Alfa non venga chiuso. ''Abbiamo voluto desacralizzare Marchionne - haspiegato Pierluigi Sostaro - perché non è più il santo che fa miracoli e salva la Fiat ma un imbroglione che hapreso in giro gli operai e gli italiani. L'Alfa e' un patrimonio di Milano enon deve chiudere''. Accanto ai lavoratori dell'Alfa di Arese sono arrivati inpiazza anche i lavoratori di altre aziende in crisi, come la Tenaris e la Lares Matalli,insieme per protestare contro i licenziamenti, la cassa integrazione e losfarzo della prima della Scala.   Sull'altro lato della piazza sono scesi a manifestare anche i lavoratoridegli enti lirici italiani che contestano il mancato rinnovo dei contratti e iltaglio al fondo unico dello spettacolo. I musicisti alternano arie liriche aoffese contro ilministro della Cultura Sandro Bondi e il presidente dell'Anfols Marco Tutino. Alui sono dedicati alcuni striscioni: 'Tutino fuori dai teatri', 'Tutino ugualela rovina dei teatri lirici'. Tutti i manifestanti in piazza, molti dei qualiarmati di fischietti, hanno rivolto improperi contro chi ha attraversato ilcorridoio di strada difeso dalle transenne e dalla forze dell'ordine perraggiungere il teatro ed assistere alla prima della Carmen.   Contro i tagli del Fus - Tra i manifestanti ci sono anchei lavoratori dei teatri lirici italiani, che protestano contro i taglieffettuati al Fus (Fondo unico per lo spettacolo) i cui finanziamenti sonostati notevolmente ridotti, e per il rinnovo del contratto nazionale deilavoratori dello spettacolo. Presente in piazza della Scala anche una foltadelegazione del teatro Comunale di Bologna, che inneggia contro ilsovrintendente del teatro bolognese, Marco Tutino, accusato di aver provocatoun buco di 5 milioni di euro nel bilancio dello Stabile emiliano.   Leproteste che stanno andando in scena fuori dalla Scala attesa dalla prima dellastagione ''sono una presa in giro del '68''. A sostenerlo, entrando in teatro,è il vice sindaco di Milano, Riccardo De Corato. ''Era più simpatico Capanna -ha osservato riferendosi alle proteste -: queste sono delle burlette, una presain giro del '68, una farsa''.  A chi glichiedeva, invece, del minuto di silenzio che verrà osservato prima dellaCarmen, per ricordare il difficile momento dei lavoratori in Italia, De Coratosi e' limitato a replicare: ''Non capisco ma mi adeguo. Credo che i lavoratorinon gradiscano il silenzio su di loro ma che, invece, del lavoro si parli''.   Minuto di silenzio - Prima dello spettacolo gliorchestrali hanno osservato un minuto di silenzio «a supporto dei lavoratoricolpiti dalla crisi e, al tempo stesso - spiega una nota firmata dalla rappre­sentanzasindacale aziendale e da Cgil, Cisl, Uil e Fials - per ricordare quello che staacca­dendo nei nostri teatri senza un adeguato sostegno pubbli­co».«Sicuramente ge­sti come questo hanno signifi­cato», è stato il commento delsindaco Letizia Moratti. Il minuto di silenzio indetto prima dello spettacolocome segno di vicinanza per i lavoratori colpiti dalla crisi, afferma invece ilsegretario provinciale Fials Sandro Malatesta, «è un segnale minimo che puòservire per attirare l'attenzione sul nostro problema, ma certo serve molto dipiù».

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