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Raffaella Carrà, il suo dramma segreto: "A 40 anni il medico le disse impossibile, ne aveva sofferto tantissimo"

Francesco Fredella
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Il mondo della tv è ancora scosso per la morte di Raffaella Carrà. Se n'è andata a 78 anni e nessuno sapeva nulla della sua malattia. Ora su tutti i siti e i giornali c'è il suo ritratto. E Maria Volpe sul Corriere della Sera ricorda quella donna tuttofare in tv: ballerina, cantante, presentatrice, autrice. Insomma, una donna davvero inimitabile. "Si è spenta alle 16.20 di lunedì 5 luglio, dopo una malattia che - ha spiegato sempre Japino - ìda qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia. Una forza inarrestabile la sua, che l'ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all'ultimo non l'ha mai abbandonata, facendo sì che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L'ennesimo gesto d'amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l'affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei".

 

 

 



Dietro il suo sorriso, una vita non facile ma affrontata sempre da guerriera. La sua famiglia erano i nipoti Federica e Matteo, figli del fratello morto prematuramente per un tumore ai polmoni e che lei ha contribuito a crescere, dai quali è stata dolorosamente separata durante i mesi del lockdown, e poi Barbara, Paola e Claudia Boncompagni. La Carrà era cresciuta lontano dal padre, da cui la madre, donna fortissima, aveva di fatto divorziato subito dopo la Guerra, e tirata dalle donne di casa, a partire dalla nonna. Raffaella "non aveva potuto avere figli - ricorda Maria Volpe sul Corriere - e ne aveva sofferto moltissimo quando il medico a 40 anni le disse che non aveva speranze". Da donna dal cuore enorme, Raffa "adottò a distanza tanti bambini e si dedicò ai suoi due nipoti, a cui fece da padre, e alle tre figlie di Boncompagni a cui fece da madre".

 

 

 

 

La Carrà ha anche lasciato un messaggio che racchiude le sue volontà sul funerale: una bara semplice di legno grezzo e poi un'urna per le ceneri. Delle libertà, la Carrà, aveva fatto la bandiera della sua vita. Dopo Bologna, sua città natale, si è trasferita a Roma dove è rimasta fino all'ultimo giorno. E nei primi anni di adolescenza gestiva un bar con la sua famiglia. «I miei genitori erano separati, eravamo mia mamma, mio fratello, mia nonna ed io. E la mamma trovava sempre il modo di renderci felici», raccontò in un'intervista. Poi il successo, la televisione e il primo grande amore: Gianni Boncompagni, che ha 9 anni più di lei ed è per questo che sua madre non vede la storia positivamente. Ma è stata l'ironia di Gianni a conquistare Raffaella. Sono insieme per 11 anni e, pur non avendo avuto figli, sono una vera famiglia; le figlie di Boncompagni raccontano di Raffaella come una figura fondamentale per la loro vita. «Per noi è stata un po' una mamma, quella che ci era mancata. Un legame mai finito», dicono. La loro relazione finisce nel 1980, ma i due continuano a lavorare insieme: sono gli anni di «Pronto, Raffaella?» «Canzonissima» con Corrado. Nel 1971 un'altra «Canzonissima» con il celebre «Tuca tuca» che venne sdoganato, dopo lo stop dell'Osservatore romano, da Alberto Sordi, che ballava con Raffaella. Poi arriva «Rumore», un successo musicale che  tra il 1975 e il 1980 viene suonato ovunque. Ed infine la storia con Sergio Japino: tutto inizia nel 1981 dopo un vero colpo di fulmine. Ben  17 anni di amore. La favola finisce. «L'amore non muore mai, si trasforma» diceva la Carrà. Il momento clou arriva nel 1995 con il primo people show: «Carramba! Che sorpresa». Storie vere, lacrime spontanee e tanta emozione in prima serata. Per lei arriva anche il Festival di Sanremo nel 2001 con Piero Chiambretti, Enrico Papi, Megan Gale e Massimo Ceccherini.

 

 

 

 

 

 

Raffaella ama viaggiare. Non era alla ricerca di popolarità sui giornali, non ne aveva bisogno. La sua famiglia allargata era tutto. L'ultimo regalo televisivo è stato «A raccontare comincia tu» su Rai3. Buon viaggio, Raffaella. 

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