Parigi, l'ira di Depardieu
Spacca auto parcheggiata
Gerard Depardieu, tra cinque giorni 61enne, non ha ancora imparato a controllare i nervi. Stavolta a farne le spese è stata un'automobile parcheggiata - forse malamente - nei pressi della casa dell'attore nel VI arrondissement di Parigi: presa a calci e pugni prima sulle portiere e poi sul parabrezza, come racconta un testimone. Definito dalla polizia, un episodio «banale», è però costato al iroso divo una denuncia per danni, costringendolo a presentarsi al commissariato di Saint Germain des Pres per rilasciare una testimonianza ufficiale. Sul contenuto della sua deposizione e sulle motivazioni del gesto c'è il massimo riserbo, anche se fonti interne danno la colpa dello scatto d'ira a un probabile «sovraffaticamento» o «colpo di calore». L'auto presa di mira era parcheggiata davanti a un club di scambisti non lontano dall'abitazione dell'attore. Il portiere del club ha raccontato di aver visto Depardieu camminare «ondeggiando» verso la vettura e poi colpirla. Il brutto carattere di Depardieu e la sua propensione a dare in escandescenza non sono una novità, come sa bene il fotografo fiorentino Dario Orlandi, colpito con una testata mentre tentava di immortalare il divo francese impegnato in un giro di shopping al mercato di San Lorenzo, nell'ottobre del 2005. Anche in questo caso la vicenda proseguì per vie legali, con una condanna all'attore per lesioni e minacce e un risarcimento di 800 euro per il paparazzo. Depardieu, del resto, non dimostra maggior rispetto per le occasioni ufficiali: nel maggio scorso, durante una Master class al Forum des Images alle Halles di Parigi, davanti a un pubblico esterrefatto aveva sentenziato: «Ho fatto 200 film, e di questi 150 sono delle m...», per poi aggiungere, eludendo le domande del critico Pascal Merigeau che tentava disperatamente di arginare la deriva, che invece del cinema avrebbe potuto benissimo «fare il ladro d'auto». Gli attacchi d'ira dell'attore francese sono dovuti probabilmente, almeno in parte, all'abuso di alcool: un problema che ha a lungo tormentato l'attore francese, dal ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza nel 1990, all'intervento a cuore aperto con quintuplo bypass del 2000, dopo un infarto causato da «troppo stress e troppo vino», e che, sostengono alcuni, sarebbe stato ulteriormente aggravato dal dolore per la morte del figlio Guillaume, ucciso a soli 37 anni da una polmonite fulminante, mentre girava un film in Romania.