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Arisa "pippa come un cane". Orrore, chi la insulta così

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Niente foto. Questa volta Arisa usa la propria pagina Instagram per offrire una dolorosa carrellata di screenshot: nomi e cognomi di tutti gli utenti che sui social hanno pensato bene di insultarla nelle maniere più volgari e umilianti possibili. C'è chi le scrive "Ti puoi rifare quanto ti pare ma la cucuzza sempre cucuzza resta, fidati", chi tira in ballo la droga giocando con il suo nome all'anagrafe ("Pippa come un cane"), chi la accusa di esibire le proprie forme per fare successo ("Hai una carriera come por***ostar, buttati", oppure "Quando non si hanno più meriti professionali, si mette il c***o al vento. Ma non era una cantante?"). Uomini e donne che, indistintamente, vogliono colpire senza pietà l'artista abruzzese. 

 

 

 

 

"Bando ai vittimismi - replica lei, su Instagram -, certe cose non mi feriscono più. Ma esco allo scoperto volentieri volendo dare il mio contributo per combattere questo atteggiamento di odio che imperversa sui social senza alcuna censura. Sono davvero brutte le cose che scrivete, ma ancora più brutto è che voi le pensiate. Se chiunque scrivesse cose così pesanti a vostra figlia, a vostra madre, a un'amica a cui tenete, come reagireste? Ve lo dico io, molto male. E qualcuno potrebbe rispondere: 'Ma mia figlia non si mette con le chiappe al vento sui social'... Può darsi. Ma il diritto di offesa che pensate di avere a ragion veduta ha lo stesso principio di chi, ad esempio, esercita violenza fisica contro una donna vestita in minigonna. E il fatto che alcune delle offese che si leggono provengano da donne come me mi dice che siamo messe male".

 

 

 

 

"Peccato - conclude Arisa -, la strada per la libertà è ancora lunga forse perché non sappiamo ancora bene che cos'è , o forse alcuni di noi non hanno ancora il coraggio di essere davvero liberi. Intanto in occasione delle celebrazioni del 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne tu m'insulti e io ti pubblico, così t'impari!".

 

 

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