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Sanremo 2023, mazzata per Amadeus: "Non guardo il Festival", chi lo scarica

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"Non guarderò Sanremo. In casa non ho neppure la tv": Niccolò Fabi ha rivelato di non essere un appassionato del Festival e della televisione in generale. In particolare, il cantautore romano, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato: "Se partecipa un collega che conosco, a cui voglio bene, lo seguo indirettamente, attraverso quello che viene pubblicato. Ma non mi interessa la ritualità collettiva del programmone, di cui cambiano i presentatori, gli stacchetti, ma non il principio". 

 

 

 

"Io tra l’altro mi immedesimo nei cantanti che si alternano sul palco, mi sento coinvolto: non riuscirei a partecipare al gioco dei voti e delle palette. Non parliamo dei talent", ha proseguito Fabi. Che debuttò 25 anni fa proprio a Sanremo, dove vinse il premio della critica per le nuove proposte. Parlando della sua musica, poi, il cantautore l'ha definita "elitaria": "Lo dico senza orgoglio né vergogna. È inevitabile che la famiglia, gli studi, le esperienze di vita e le persone che incontri influiscano sul nostro vocabolario. Io non posso essere popolare: questo è un dato tecnico".

 

 

 

Adesso Fabi festeggia 25 anni di carriera. Nei giorni scorsi ha partecipato a La Feltrinelli Red di Firenze per presentare il progetto discografico "Meno per meno". Il suo è un omaggio ai primi 25 anni condivisi con il pubblico. E presto sarà anche in altre 10 librerie italiane. A tal proposito ha detto: "In libreria avrò la possibilità di interagire con la gente in uno scambio diretto e informale. Io non amo i rapporti mediati, perciò sui social sono attivo solo per dare appuntamenti; vado poco in radio, ancor meno in televisione".

 

 

 

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