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Gerard Depardieu, "mano nelle mutande": l'accusa che lo travolge

Roberto Tortora
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Se Kevin Spacey è finito nel ciclone delle polemiche per accuse di molestie sessuali, all’attore francese Gerard Depardieu è andata anche peggio. Travolto dalla testimonianza di ben 13 donne, che puntano il dito sulla star di Châteauroux, oggi 74 anni, di abusi e violenze di carattere sessuale. I fatti coprirebbero un vasto arco temporale, che va dal 2004 al 2022, sempre sul luogo di lavoro. Cioè i set di circa 11 film e serie tv. Tutto riportato dall’inchiesta di Mediapart che sostiene che queste donne avrebbero “subito gesti o affermazioni sessuali sconvenienti da parte dell'attore, di diversa gravità, sul set di undici film o telefilm usciti tra il 2004 e il 2022 o in luoghi esterni, ma anche il racconto di diversi testimoni”. Il dossier a carico di Depardieu era già bello carico, a causa della denuncia dell’attrice Charlotte Arnould per abusi simili risalenti all’agosto del 2018.

Data la natura delicata dell’argomento, non tutte le donne vittime dei presunti abusi sono riuscite a sporgere formale denuncia, lo rivela sempre Mediapart: "Alcune hanno rinunciato, altre non ci hanno nemmeno pensato. Motivo? La sensazione che le loro testimonianze peserebbero poco dinanzi a questo monumento del cinema francese. E che potrebbero anche segnare la fine della loro carriera al cinema o in tv". Tra queste, c’è anche quella di Sarah Brooks, conosciuta da Depardieu sul set di Marseille, prima serie tv francese di Netflix, anno 2015. A Mediapart la donna ha raccontato che, al momento di scattare una foto con l'insieme della produzione, Depardieu le infilò una mano nei mini-short, facendo "un grosso rantolo bizzarro". Al che la Brooks tolse la mano dell’attore una prima volta, ma lui insistette infilandogliela nuovamente nelle mutande e cercando di palparle il sedere: "Gliel'ho tolta una seconda volta e ho detto ad alta voce: 'C'è Gege' (Depardieu) che allunga le mani nei miei pantaloncini'". A quel punto lui avrebbe risposto: "E allora? Pensavo che volessi sfondare nel mondo del cinema?". "Tutti si sono messi a ridere - continua l'attrice nella testimonianza alla giornalista Marine Turchi - io stavo malissimo: è stato super umiliante".

La disinvoltura con cui l’attore ha potuto avere un simile comportamento è derivata sicuramente anche da un certo contesto di “protezione” sui set. Come se in Francia Depardieu fosse intoccabile, una sorta di mostro sacro del cinema protetto da un muro di omertà. Soltanto il regista Fabien Onteniente ha richiamato all'ordine l'attore, sul set di Turf, per i suoi comportamenti riprovevoli nei confronti di alcune figuranti, vittime di palpeggiamenti. L'attore franco-russo (insignito della cittadinanza onoraria da Vladimir Putin nel 2013) intanto si difende con forza e respinge "formalmente l'insieme delle accuse di carattere penale".

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