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Fiorello, "ma la malattia invalidante sì": il suo tormento più grande

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L'uomo del momento, forse del decennio. O degli ultimi decenni televisivi: semplicemente Fiorello, il mattatore di Viva Rai 2, programma che è giù un cult, il format all'alba che domina gli ascolti su Rai 2. E Fiorello si concede in una lunga intervista a Repubblica, colloquio a tutto tondo. Si parla non soltanto di televisione, ma anche di vita vissuta, privata, personale.

Sembra incredibile, ma Fiorello ha 62 anni. Già, sembra quasi un 30enne, ma le primavere sono molte di più. E Repubblica gli fa notare: "A 62 anni è l’unico che ha innovato, che effetto fa?". Lo showman risponde: "Il 16 maggio saranno 63. Devo dire grazie alla Rai, ma il programma non nasce dalla sera alla mattina, è stato costruito in dieci anni, dal 2011 con Il più grande spettacolo dopo il weekend. C’era l’avvento dello smartphone, l’idea riprendersi da soli. Poi il bar, Edicola Fiore, l’esperimento di Sky, Viva Asiago 10, Viva RaiPlay. Oggi siamo qui", sottolinea con orgolgio.

 

Un uomo felice, soddisfatto, realizzato. E quella felicità si nota. Tanto che gli viene chiesto: "Ha l'aria felice, cosa le fa paura?". Sincera e profonda la risposta: "La malattia. La morte non mi spaventa, la morte è la morte. Ma la malattia invalidante sì. Ho il terrore della malattia che non ti permette più di vivere in maniera dignitosa". La cosa di cui è meno orgoglioso? "Alla mia età ho capito che serve tutto. La vita è un puzzle: per completarlo servono tutti i pezzetti, anche i più brutti, anche quelli neri. Uno non è orgoglioso degli incidenti di percorso, delle scelte sbagliate, ma fanno parte della vita. Certo sei meno contento di te, ma ci stanno", conclude Fiorello.

 

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