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In Onda, la frase che gela Luca Telese: "Ma che dobbiamo fare?!"

Claudio Brigliadori
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Quell’insopprimibile, eterna voglia di gogna pubblica per chi non la pensa come loro. A sinistra ogni occasione è buona per ricascare nel vizietto. Certo, il generale Roberto Vannacci ci ha messo del suo, visto i contenuti “forti” del suo libro Il mondo al contrario che ha provocato la reazione, altrettanto dura, del ministro della Difesa Guido Crosetto. La vicenda apre però il vaso di Pandora della censura e della libertà d’opinione ed è di questo che parlano Luca Telese, Marianan Aprile e il loro ospite Giovanni Donzelli a In Onda, su La7.

«Il problema è tutto militare, domenica su Repubblica c’era la lettera di un colonnello che dichiarava la sua omosessualità in anonimo e che spiegava: torniamo indietro nell’esercito al pre-2000, c’è il rischio che saranno discriminate molte persone se passa questa mentalità, retrograda e bigotta», premette Telese. «L’articolo 1350 del codice militare addirittura mette delle limitazioni rispetto alla libertà che ha qualunque cittadino legate all'uso della divisa, impedisce di iscriversi ai partiti, di presenziare ai comizi o eventi con qualunque attinenza politica», ricorda ancora il padrone di casa. Il deputato di Fratelli d’Italia ribatte: «Se ha infranto il codice militare, lo stabiliranno i militari nella verifica chiesta da Crosetto».

 

 

 

Il ministro «ha fatto il suo dovere, il problema è il Pd che dice che non basta, che vuol dire non basta? Cosa altro dobbiamo fare a questo generale visto che il Pd dice che non basta? Lo dobbiamo mettere in un Gulag?. Noi siamo sicuramente contro l’omofobia – rincara Donzelli- ma questo non vuol dire che si debbano avere le idee del Pd sulla famiglia. Uno può essere gay e non omofobo e difendere la famiglia tradizionale». Troppo complicato, per qualcuno. O forse troppo pericoloso.

 

 

 

 

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