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Venezia 80, Saverio Costanzo e Micaela Ramazzotti conquistano il Lido

Annamaria Piacentini
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Festival del Cinema. Oggi è stato il giorno di Saverio Costanzo, figlio del grande Maurizio. Ed è a lui che il regista dedica il suo film in concorso Finalmente l'alba. Uno spaccato feroce sulla Cinecittà chiamata negli anni '80 "Hollywood sul Tevere". Bei tempi! Roma ora è cambiata come il colore del Tevere. Il regista, alla sua quarta volta al Lido punta ad una storia di fragili equilibri giovanili, e di aspirazioni volate via come il ponentino. Quel venticello che ancora ti sorprende e che poi ti lascia senza fiato, nell'immobilità di una città stanca come le sue antiche statue.

Nella sezione Orizzonti è giunto in concorso  il primo film da regista di Micaela Ramazzotti Felicità. Abbiamo visto il film e ci chiediamo, fra i tanti lungometraggi “bui” e senza futuro che abbiamo visto, perché il film della Ramazzotti gareggia nella sezione Orizzonti?  I palloni gonfiati qui ci sono, ma la nostra Micaela si mette in gioco con la capacità di stupire ricordandoci che nella vita nulla è scontato. Come  l'amore...la famiglia, i giochi di potere e le illusioni. Il film è in uscita il 21 settembre con il Marchio 01. E prima di iniziare la mini press,

Micaela  avverte: “Staccatevi dalla famiglie disturbate, scappate via il più presto possibile”. Ottimo cast con Anna Galiena e Max Tortora (i genitori inutili), Matteo Olivetti (il fratello che paga lo scotto di un atteggiamento disumano ed egoistico) e Sergio Rubini.

Micaela, quando ha scelto di intraprendere il ruolo della regista? 
“Ci pensavo da tempo, e questo era il film che volevo fare. So che  è un lavoro di sfide specie se ci credi e cominci a farlo cercando di essere perfetta.  Avevo il desidero di raccontare due fratelli nati da una famiglia tossica. E' un percorso difficile da vivere quando esci da una famiglia dove i genitori con il loro comportamento sono capaci di indebolire i figli”.
Come giudica questo tipo di genitori? 
“Vittime e carnefici, come nella  famiglia Mazzoni  che fa di tutto per nutrire i propri interessi. Mi è sempre  piaciuto raccontare le persone che non riescono a vivere e sono costrette a rivolgersi  ad uno psichiatra. Nel film a soffrire è “mio” fratello Claudio.”
Lei, invece,  si chiama Desirè è una ragazza tanto bella, quanto ricca di amore per il fratello. Infatti non molla e cerca di salvarlo. 
“Parte fragile e diventa incredibilmente forte. Questo la fortifica, se prima soffrva di angoscia, ora si sente capace di proteggere se stessa e il fratello”.
Quante donne coraggiose ha interpretato? 
“Tante , le ho portate tutte nel mio film”.
Prossimamente? 
“Sto già pensando ad una nuova storia, comincio a parlarne con le mie sceneggiatrici. Ora punto  solo alla “FELICITA”….

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