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Giancarlo Giannini asfalta il giornalista di Repubblica: "Leggo Berlusconi. E allora?"

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Siamo alle solite: la sinistra professa bene, ma razzola male. Se da una parte molti esponenti progressisti lamentano nei salotti televisivi che "l'egemonia cultura di sinistra non è mai esistita", dall'altra contestano la presenza di personaggi dello spettacolo agli eventi politici della destra. Era accaduto a Pino insegno, invitato da Giorgia Meloni in occasione dell'ultimo intervento della scorsa campagna elettorale per le elezioni nazionali. E oggi tocca al grande attore Giancarlo Giannini.

Repubblica non ha affatto gradito che l’attore romano abbia accettato di leggere un discorso di Silvio Berlusconi al B day di Paestum. Intervistato dal giornale diretto da Maurizio Molinari, Giannini si è dovuto addirittura giustificare per aver presenziato all'evento. "È molto semplice – spiega l'artista – Il mio agente mi ha mandato questo intervento letto in America nel 2006, sulla pace, sull’immigrazione, e io l’ho trovato bellissimo". E ancora: "Sono un attore. Ho letto una volta un discorso di Martin Luther King, e leggerei Mao Tse Tung se me lo chiedessero".

 

 

A un certo punto, Giannini confessa di aver nutrito simpatia per il Cavaliere. Ma poi, di fronte alle domande pretestuose dell'intervistatore, passa al contrattacco: "Perché mi chiama? Cosa vuole sapere? Di cosa è curioso? Lei quel discorso non l’ha neanche letto…" Rintuzzando la pretesa del giornalista di costringerlo a dare spiegazioni per una cosa del tutto normale: un attore che fa il suo lavoro.

 

 

 

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