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Paolo Villaggio, la figlia: "Io mi vergognavo, chi lo considerava un pagliaccio"

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La difficoltà di essere al tempo stesso la figlia di Paolo Villaggio e di Fantozzi. Si racconta al Corriere della SeraElisabetta Villaggio, e ricorda i lati più privati e intimi della sua famiglia, compresi la vita quotidiana e il lato più nascosto del grande attore genovese, forse il mito per eccellenza della commedia italiana.

Il Villaggio-uomo era "una persona normale. Curioso, iperattivo, amava i viaggi, la compagnia degli amici", spiega Elisabetta a Tommaso Labate, citando tra gli amici del padre personaggi illustri come il compagno di liceo Paolo Fresco, poi ad della Fiat, e la leggenda Fabrizio De Andrè, anche lui vecchio amico di famiglia. In casa giravano miti come Ugo Tognazzi e Vittorio Gassmann. Un privilegio, ma anche un limite: "Paolo Villaggio non è stato il papà che ti leggeva le favole prima di andare a dormire. Né uno di quelli che ti accompagnava a scuola o veniva ai colloqui con gli insegnanti. A scuola - sottolinea Elisabetta - non lo volevo io, mi vergognavo del papà famoso". Piaceva a tutti, compagni e prof, tranne "una prof delle medie, che lo considerava alla stregua di un pagliaccio".

 

Il successo clamoroso arriva negli anni Settanta, con il trasferimento a Roma quando la Rai tra mille ritrosie lancia il personaggio del Professor Kranz, "l'antipasto" di Fantozzi, che nel frattempo usciva come "striscia" sull'Europeo. In famiglia allora "non facevano così ridere. Oggi ho riletto il primo Fantozzi prima di iniziare a scrivere il mio libro e l’ho trovato irresistibile. Anche a mio padre il personaggio del Ragioniere piacque più a distanza di decenni che appena uscito".

La prima del film d'esordio della saga, il 27 marzo 1975, è esilarante. "Cinema di piazza Barberini, a Roma, con la sala gremita: invitati vip, amici e colleghi... Appena si spensero le luci e iniziò la proiezione, mio padre scappò dalla sala portandosi via anche mio fratello e corse a prendere la macchina". Direzione, un paio di cinema di periferia: "Era convinto, e aveva ragione, che il successo del film passasse attraverso il gradimento del popolo e voleva fare la prova di persona. Solo quando in entrambe le sale più periferiche assistette alle risate del pubblico, ecco, soltanto allora si calmò, riprese la macchina e tornò felice al Barberini".

 

 

Con gli attori-feticcio del cast, dalle due "signora Pina" Liù Bosisio e Milena Vukotic al mitico Ragionier Filini (interpretato da Gigi Reder) e la Signorina Silvani (Anna Mazzamauro) "lavoravano insieme ma fuori non si frequentavano mai. Credo che lontano dal set, in qualche rarissima cena, mio papà abbia incrociato solo la Vukotic". E loro, i figli, non hanno mai pronunciato nessuna delle battute che hanno reso immortale Fantozzi, dall’accento svedese, al "Ragioniere batti lei!": "Per una ragione di pudore, trattandosi di nostro padre, ci siamo sempre astenuti".

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