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Alessandro Haber fa esplodere la polemica: "Perché Israele non doveva reagire"

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Alessandro Haber è cresciuto in Israele. L'attore parla del suo passato in un'intervista a Repubblica e spiega cosa sta provando da quanto Hamas ha attaccato Israele: "Dal 7 ottobre provo un dolore immenso, sto male, nel vedere queste scene strazianti di bambini".

E nel suo nuovo spettacolo teatrale ci sono alcuni riferimenti e aneddoti proprio alla sua infanzia: "L’idea è stata del regista, a cui li avevo raccontati, sono riaffiorati dalla mia infanzia. Entrambi legati a mio padre, un ebreo rumeno, che a sei mesi, da Bologna dove sono nato, mi portò con la mamma, originaria di Vado, in Israele. Uno degli episodi risale a quando da bambino a scuola, in Israele, avevo un compagno, Dani, con cui avevo un rapporto di odio. Era il primo della classe, mentre io ero un asino. Un giorno, in cortile, gli faccio lo sgambetto. Lui si ferisce, io allora mi nascondo assalito dal timore di averlo ucciso. Quando scopro che è vivo, mi avvicino per chiedergli se posso abbracciarlo. È diventato il mio migliore amico".

 

 

Poi lo stesso Haber parla della guerra su cui ha un'opinione che di sicuro fa discutere: "Dal 7 ottobre provo un dolore immenso, sto male, nel vedere queste scene strazianti di bambini. Non parteggio, ma penso che Israele avrebbe dato una lezione a tutti se di fronte all’attacco di Hamas avesse deciso di non reagire, di non vendicarsi. Avrebbe fatto riflettere tutti. Così come penso che Hamas abbia compiuto il male assoluto ed era ovvio che a pagarla sarebbero state altre vittime civili. È pura perversione". Peccato che non si tratti di "vendetta" ma della difesa di uno Stato aggredito che lotta per la propria sopravvivenza. 

 

 

 

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