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Vent'anni di successi per i Manetti Bros

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Annamaria Piacentini
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I film fantasy sono sempre stati la passione di Antonio e Marco Manetti, due fratelli capaci di intrecciare nello stesso spazio culturale e ideologico musica e storie, avvicinandosi ad un pubblico che non li ha mai traditi. Forse lo avrà fatto qualche cinefilo al vetriolo, ma ciò che conta è che dopo vent'anni sono ancora qui e più forti di prima. Li incontriamo al Palladium Film Festival   diretto da Vito Zagarrio, un appuntamento che, giunto alla quarta edizione, sa parlare di cinema e dei suoi protagonisti. L'appuntamento è con i fratelli Manetti una coppia che ha ancora molto da raccontare. Il primo film, era stato “Zora la vampira” dove una giovanissima Micaela Ramazzotti, era la protagonista di un   fantasy originale   prodotto da Carlo Verdone, nel doppio ruolo anche di attore.

I Manetti, come tanti altri registi, hanno cominciato la loro carriera con i cortometraggi girati in super8. Ma niente è stato facile. Infatti, sottolineano: “Quando abbiamo cominciato a credere in questo mestiere, lavorare sui set era già un regalo e pur di farlo, abbiamo rinunciato al budget. Ma è così che si impara. Sacrifici e gavetta, grazie a registi che si sono fidati di noi, come Bellocchio e Squitieri. “Inizialmente mio padre e mia madre erano un po' preoccupati, aggiunge Marco, ci spingevano ad andare sui set. Squitieri mi stimava, ma mi consigliava di non dire che questo lavoro non l’avevo mai fatto”. Persone straordinarie e indimenticabili. “Dopo i primi momenti di adattamento e di sorpresa, avevamo già le idee chiare: volevamo lavorare, prosegue Antonio, avevamo capito che i registi milanesi avevano quella capacità estetica che noi ancora non possedevamo, ma, nonostante ciò, nel '97 avevamo lanciato la prima web series su internet.  Era complicato, il 90 per cento delle persone non si poteva collegare, ma caso strano, ne parlavano tutti. Non era un capolavoro, ma era la prima serie in assoluto...l'idea c'era! Un nuovo progetto? “Ci piacerebbe fare un documentario sulla Cinatown milanese, sarebbe davvero interessante.” Fra battute e progetti, i fratelli più noti in Italia (all'estero ci sono i Coen), raccontano anche l'amicizia che creano sui loro set, grazie al buon cibo a cui non rinunciano: “Abbiamo rifiutato i cestini, dicono, basta! Da noi, ogni giorno il cibo è diverso, abbiamo un catering con menù che prepara tagliatelle, al ragù o riso al sugo, carne, etc. Sa cosa pensiamo? Meglio avere pochi soldi, ma sentirsi liberi di fare le nostre scelte”. Ci piacciono questi Manetti & Bros, non solo per il loro cinema, ma anche per il punto di vista in cui inquadrano la vita. Torniamo a Diabolik, che sottolineano “non ricalca il fumetto, lo abbiamo raccontato come se fosse un noir minimalista.

Il vecchio film di Lamberto Bava era molto bello, ma non è Diabolik. Noi da lettori di fumetti ci teniamo a raccontarlo in modo diverso. Diabolik chi sei? esce il 30 novembre ed è il film che sentiamo più nostro...e poi, finalmente si racconta da dove viene Diabolik.”. Ma non è finita qui, Antonio e Marco stanno già lavorando ad un nuovo progetto: “Dopo quattro anni avevamo voglia di mettere in scena due grandi passioni”, spiega Marco, la Calabria e Palmi patria dei nostri genitori, ma anche lo sport del calcio. Sì, nel nostro nuovo film il calcio sarà in primo piano. Faremo una sfida, aggiunge Antonio, “metteremo in scena delle partite di calcio e con un calciatore di serie A, è francese ed ha un brutto carattere. La storia? Questo calciatore per rifarsi l'immagine va a lavorare in Calabria...il resto è top secret. Ci siamo divertiti, aggiunge Gabriele, il titolo sarà “U.S. Palmese”, ma c'è ancora tanto da fare. Forse siamo un po' matti, ma crediamo sempre in ciò che filmiamo per il grande schermo.”. E il pubblico li segue sempre, questo è assolutamente confermato anche dal box office.

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