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Francesco Guccini imbarazza la sinistra: "Mai votato per il Pci"

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Anche Francesco Guccini vuole liberarsi di un segreto: non ha mai votato per i comunisti. Il cantautore che più di ogni altro ha rappresentato la sinistra, in un'inetrvista al Corriere spiega bene qual è stato il suo rapporto con la politica. "Confermo. Ho una simpatia romantica per l’anarchia, un altro tratto che mi avvicina a De André. Ma ho sempre votato socialista, anche se non ero craxiano", fa sapere il cantautore in un colloquio con Aldo Cazzullo.

Poi ribadisce la sua lontananza dal Pci: "Mai votato. Mai. Avevo il mito dell’America di Roosevelt, non dell’Unione Sovietica. E ho scritto una canzone antitotalitaria sulla Primavera di Praga, che finiva con Jan Palach che bruciava come Jan Hus, mandato al rogo in quanto eretico". Poi quell'abbraccio con Prodi: "Ero lì per Ezio Raimondi, il mio maestro al magistero. Prodi è una brava persona. Anche se mi ha causato attacchi da sinistra. Ho anche ricevuto una lettera anonima: “Da quando sei amico di Prodi e di Fazio hai rinnegato La Locomotiva”.

 

 

Infine, il cantautore parla anche del Pd: "Alle primarie Raffaella e io non abbiamo trovato un seggio aperto. Alla fine forse avrei votato per la Schlein. Anche se non mi dispiace Bonaccini, che è di Campogalliano, il paese di mio nonno materno". Infine non poteva mancare un po' di veleno sulla Meloni: "Ma sento tanti ripetere di lei quello che si diceva di Mussolini: “Il Duce è un genio, sono quelli che lo circondano a rovinare tutto”. Il Duce invece un genio non era; e temo non lo sia neppure la Meloni. La trovo intelligente e timida. E alla timidezza reagisce con una punta di arroganza, come a dire: sono qua. Lo so, perché sono timido anch’io". 

 

 

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