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Andrea Giambruno, Antonio Ricci scatenato: "Come si chiamerà Striscia l'anno prossimo in suo onore"

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Negli ultimi mesi, dopo il fuorionda di Andrea Giambruno proposto a Striscia la Notizia, si è parlato molto, moltissimo, di Antonio Ricci. E anche il papà di Striscia ha parlato altrettanto: diverse interviste, molte confessioni, altrettanti aneddoti. E ora ecco che Ricci si confida anche a Gente, un lungo colloquio come sempre scoppiettante.

Quando gli chiedono se dopo 40 anni di carriera si diverte ancora, risponde senza indugi: "Ma cavolo, tu non ti divertiresti quando fai un casino e ne parlano fino alle Isole Figi?". Quante querele ha ricevuto? "Esattamente non me lo ricordo, ma almeno 400. Sai, la prima cosa che fanno è querelarti, perché così tentano di scoraggiarti dal continuare e nel contempo possono giustificarsi in giro: gli ho fatto causa, ora ci pensa la giustizia. Purtroppo i tempi dei tribunali non coincidono con quelli televisivi. Magari si va avanti per anni e anni e quando la denuncia viene archiviata non interessa più a nessuno", rimarca Antonio Ricci.

 

Dunque si parla, a lungo, del caso-Giambruno: con lui com'è finita? "È uscita una storia in cui si dice che lui vorrebbe querelare Mediaset e me, ma è tutto molto indefinito. Cioè, persone che erano a cena o a pranzo in un ristorantino con Giambruno uscendo avrebbero riferito che lui avrebbe detto che, avendo lui un avvocato molto importante, che qualcuno ha sibilato potesse essere Annamaria Bernardini De Pace...", replica sornione. E ancora: "Poi l’hanno incontrato e sembrerebbe che lui abbia detto non ho niente da aggiungere, o forse non intendo parlarne. Poi sembrerebbe esser stato avvistato a una festa di Natale negli studi di Roma mentre si sarebbe fatto dei selfie con Pier Silvio. Boh, è la fiera dei condizionali. So solo che è stata citata una sentenza della Cassazione sul rispetto della privacy. Io me la sono andata a leggere e l’ho trovata inconferente", ricorda.

Una strana parola: infonferente? "Esatto. E in onore di Giambruno, l’anno prossimo Striscia si chiamerà La voce dell’inconferenza", rivela. "Ma insomma, io vorrei sapere che cosa ho fatto di male: non ho compiuto reati, ho svolto semplicemente il mio lavoro, quello che faccio da anni", conclude l'indomabile Antonio Ricci.

 

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