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Chiara Ferragni torna sul caso-pandoro: "A disposizione delle autorità"

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Chiara Ferragni rompe il silenzio. Mentre la polemica sul pandoro non accenna ad affievolirsi, l'influencer fa sapere di essere "a disposizione delle autorità competenti" per chiarire la sua posizione sulla vicenda relativa alla vendita del dolce natalizio della Balocco dopo l'apertura di un fascicolo nei suoi confronti da parte delle procure di Milano e Cuneo. Lo comunica l'imprenditrice digitale in una nota, nella quale si legge: "In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione Chiara Ferragni, anche in qualità di Amministratore Delegato di Tbs Crew Srl e di Fenice Srl, ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto".

Intanto attraverso i propri avvocati, Balocco ha scritto al Codacons per spiegare le proprie ragioni nel caso del 'Pink Christmas' firmato Ferragni. D'altronde è stata la stessa associazione di consumatori a presentare denunce in 104 procure e ad avviare una azione inibitoria perché gli acquirenti abbiano "il giusto risarcimento". Nella lettera l'azienda di Cuneo, riporta il Codacons, haspiegato che il prezzo più alto rispetto al normale pandoro (era venduto a 9,37 euro anziché 3,68) era dovuto alla presenza di "elementi peculiari" fra cui una "bustina di polvere rosa e uno stencil in cartoncino alimentare da utilizzare per la decorazione del pandoro".

Ma secondo i consumatori questo non giustifica "un rincaro di prezzo al pubblico del +154%". Inoltre nella lettera Balocco hanno sostenuto che "né sulla confezione, né sul cartiglio, né tantomeno sul materiale espositivo erano presenti indicazioni relative alla destinazione di una percentuale del ricavato (o di un importo fisso) a favore della ricerca terapeutica", ma questo per i consumatori è smentito dal provvedimento sanzionatorio dell'antitrust che parla proprio della dicitura sul cartiglio. 

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