Cerca
Logo
Cerca
+

Quarta Repubblica, D'Orsi difende la Lucarelli: "Niente fucili puntati"

Roberto Tortora
  • a
  • a
  • a

Tiene banco il caso drammatico di Giovanna Pedretti, la titolare del locale "Le Vignole" trovata morta sulle rive del Lambro, pochi giorni dopo esser stata al centro delle cronache per la sua risposta a una recensione di un cliente che si diceva scontento per aver mangiato accanto ad alcuni gay e a un ragazzo disabile. Commento la cui veridicità era però poi stata messa in dubbio, scatenando diverse critiche. A fare debunking Lorenzo Biagiarelli, food blogger e compagno di Selvaggia Lucarelli, la quale ha rilanciato le criticità della notizia. Visto il tragico epilogo, è stata accusata da tanti di “gogna mediatica” e anche dalla figlia della Pedretti che, in una storia (poco dopo cancellata) sul profilo privato di Instagram l’ha attaccata scrivendo: "L'accanirsi è pericoloso. Grazie cara 'signora' per aver massacrato per via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima". 


Se ne discute a Quarta Repubblica, programma di approfondimento politico e sociale, in onda ogni lunedì su Rete4 e condotto da Nicola Porro. A prendere le difese della Lucarelli è il giornalista e filosofo Angelo D’Orsi che dichiara: “Dovrebbe essere dichiarata l’identità di chi interviene sui social. Non accetto che si puntino i fucili contro la Lucarelli perché non è giusto”. Il tema della violenza verbale sui social viene rilanciato anche dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che dice: “Servono delle regole e devono esserci dei limiti per i social che devono essere usati per comunicare e non per insultare”. Anche il giornalista Filippo Facci si dice preoccupato per la deriva malsana dei social: “Sono un giornalista professionista che ha una responsabilità. Qui sui social abbiamo un capo branco che risponde ad una massa che per lo più non ha nome e la scatena senza responsabilità”. 

 


A Sant’Angelo Lodigiano, paese della Pedretti, prevale lo sgomento, alcune persone riunite nel bar del centro commentano: "Fatichiamo ancora a credere, era una bravissima persona. In un paese piccolo come questo una notizia del genere lascia proprio sconcertati. È vero che il fratello è morto allo stesso modo, ma per la Giovanna il suicidio non si poteva proprio ipotizzare".

 

 

Dai blog