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John Travolta, "1 milione": voci impazzite sul cachet, cosa sappiamo sull'accordo

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Non è ancora ben chiaro chi abbia aperto il portafoglio, di certo c'è che John Travolta dopo l'imbarazzante balletto sul palco dell'Ariston in compagnia di Amadeus è tornato a casa più ricco di svariate centinaia di migliaia di euro. C'è chi parla di più di un milione di euro finiti sul conto dell'attore rimasto nei cuori degli italiani per film cult come Greese, La febbre del sabato sera e Pulp Fiction per una decina di minuti a Sanremo. 

Lo ha pagato la Rai come si legge sull'Adnkronos  (duecentomila euro, escluse le spese di trasferta)? Oppure c'è stato sponsor esterno che secondo il Corriere della Sera sarebbe l'azienda italiana U-Power? Di certo c'è che quello che è andato in scena durante il Festival di Sanremo grida vendetta. Non tanto per il cachet: è un attore internazionale che vale tanto oro quanto pesa, quanto piuttosto perché è stata un'occasione sprecata: Travolta infatti è stato costretto da Amadeus e Fiorello a esercitarsi in un imbarazzante "ballo del qua qua" all'ingresso dell'Ariston circondato da ballerini vestiti da papere. Imbarazzante per lui, per gli autori che l'hanno pensato, per Fiore e Ama che facevano finta di divertirsi (salvo oggi ammettere che la gag è stata "terrificante"), ma anche per tutti quelli che stavano davanti allo schermo a guardarlo. 

"John Travolta, ma chi te l'ha fatto fare?", è la domanda che in tantissimi stanno rivolgendo all'attore sui social. Ma forse è stata davvero solo una questione di soldi. Se fosse confermato lo sponsor esterno si aprirebbe però un nuovo caso di pubblicità occulta al Festival. Cosa che la U-Power nega: l'azienda italiana in una nota smentisce categoricamente di essere parte in causa dell'accordo tra John Travolta e la Rai. L'azienda di Paruzzano precisa che "l'attore è testimonial dell'azienda dall'estate del 2023. La partecipazione al Festival di Sanremo è frutto di un accordo tra la Rai e l'attore del quale U-Power non è in nessun modo parte in causa. In merito ai contenuti della performance, gli stessi sono un tema di esclusiva competenza della direzione artistica del festival di Sanremo", conclude l'azienda sottintendendo che se la regia ha indugiato qualche secondo in più sull'inquadratura delle scarpe, beh, loro non c'entrano. 

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