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Repubblica, Francesco Merlo sul caso-Ghali: "Lo scandalo siamo noi"

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Il caso Ghali fa parecchio discutere. Dopo le parole anti-Israele di Ghali durante Sanremo e dopo le polemiche esplose per la nota letta da Mara Venier durante la diretta di Domenica In-Speciale Sanremo, adesso lo scontro si è spostato nelle piazze e addirittura con l'assalto alla sede Rai di Fuorigrotta a Napoli. Parliamoci in modo chiaro: a volte soffiare sul fuoco da un palco quando ti guardano e soprattutto ti ascoltano milioni di persone è abbastanza difficile preveder le conseguenze delle proprie parole. E probabilmente Ghali non aveva messo in conto la reazione di alcuni estremisti pro-Gaza.

Ma sulla faccenda Ghali bisogna registrare un sussulto da parte di Repubblica. Lo si trova nella consueta pagina delle lettere curata da Francesco Merlo. Un lettrice pone una domanda semplice a Merlo: "Caro Merlo, perché il cantante Ghali ha sentito il bisogno di lanciare un schizzo di antisemitismo della cui stupida gravità non è capace di rendersi conto?".

 

 

La risposta di Merlo è fin troppo chiara e di certo aggiunge un tassello al caso sollevato dal Fatto Quotidiano che ha accusato proprio il quotidiano diretto da Maurizio Molinari di aver sfilato un'intervista a Ghali a pochi minuti dalla chiusura del giornale per la mancanza di riferimenti al 7 ottobre: "Non è certo il primo cantante che si è buttato su Israele fiutando l’aria di piazza e il conformismo. Lo scandalo siamo noi che abbiamo legittimato come “impegno” il pensiero confuso dei nostri “artisti”, sino all’antisemitismo, spesso inconsapevole, di usare la parola genocidio come fa Hamas: attribuendolo a chi lo ha subito. Mi capita spesso di citare Vitaliano Brancati che su questi happening politici diceva: “ogni cretino è pieno di idee”. Insomma una stoccata in piena regola. Chissà come la prenderà Ghali...

 

 

 

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