Matt Damon batte i "sinistri": il caso in tv che spiega tante cose
Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo
(The Great Wall) Forzando un po’ con le metafore politico-sociologiche, dovremmo osservare che il venerdì sera la programmazione della gauche mette in campo carichi non da poco come Propaganda Live e Fratelli di Crozza che assieme raggiungono quasi 2 milioni di spettatori. Format che campano sull’irrisione del centrodestra, dei suoi leader e delle loro presunte gaffes, non disdegnando, va detto, prese in giro anche del centrosinistra. Ma politicamente funziona? Senza entrare nel merito della buona fattura tecnica dei prodotti, è però proprio la loro cifra stilistica a respingere un certo target per lo più giovane e “disimpegnato” ma decisivo alle urne (sono o no parte non votanti che Conte e Schlein vorrebbero a parole conquistare?). Italia 1 per capirci ha puntato sul film The Great Wall ottenendo 1.032.000 teste e il 5.5% di share e si trattava dell’ennesima replica! Pubblico per lo più 25/34 anni (8% di share) del Centro-Nord (6% medio), e un buona quota di teste ferme alla scuola media (è una colpa?). Pubblico che s’identifica nell’eroe interpretato da Matt Damon che, nella Cina del XII secolo, riesce a salvare la Grande Muraglia dall’attacco di creature mostruose sovrannaturali. Tutto dal sapore troppo “cheap” per la sinistra. Una platea un po’ “truzza” che in fondo non vale la pena di contattare. Meglio parlarsi addosso. Poi i risultati alle urne si vedono.