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In altre parole, scontro Gramellini-Bizzarri sul caso Toti: "Schifato da uso intercettazioni"

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Il tema delle intercettazioni incontra spesso le vicende politiche e quelle giudiziarie. Da tempo è in corso un dibattito sulla limitazione delle intercettazioni o almeno della loro divulgazione sugli organi di stampa per tutelare chi è sotto inchiesta. E anche nel caso dell'indagine sul governatore della Liguria, Giovanni Toti, puntualmente vengono rese note conversazioni o frasi che poco hanno a che fare con il cuore dell'inchiesta.

E così in questi giorni ad esempio abbiamo letto intercettazioni che riguardano Aldo Spinelli o lo stesso governatore il cui contenuto è superfluo rispetto alle accuse che i pm fanno contro il governatore. Ed è proprio su questo uso improprio delle intercettazioni che si concentra la critica di Luca Bizzarri a In Altre parole, il talk show di La7 condotto da Massimo Gramellini: "Non credo sia utile ascoltare conversazioni che poco hanno a che fare con le indagini. Le intercettazioni servono ai giudici, non alla stampa. Servono come strumento di indagine. Il metodo è sbagliato e in questi anni non è cambiato nulla. La diffusione di intercettazioni lontane dai focus delle inchieste non è stata utile a invertire la tendenza, tutto è rimasto come prima.In alcune intercettazioni di questi giorni si parla anche di una ragazza. Cosa ha fatto di male per ritrovarsi su tutti i giornali?".

 

 

La risposta di Gramellini però è piccata: "Io voglio sapere tutto di chi mi governa. Voglio sapere se pensa di più alle aragoste o al bene pubblico". Bizzarri replica: "Io sono schifato dal fatto che leggiamo migliaia di intercettazioni che non c'entrano niente, che non hanno nessuna rilevanza penale, e che disturbano il lavoro della magistratura". 

 

 

 

 

 

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