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Super Size me, morto Morgan Spurlock: il film che aveva choccato il mondo

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Lutto a Hollywood: è morto a soli 53 anni Morgan Spurlock, regista e documentarista che 20 anni fa fece scalpore con l'acclamato Super size me, il film nel quale di fatto dichiarava guerra a McDonald's e a tutta l'industria del fast food mettendo addirittura a rischio la propria salute.

Per quel progetto audace, infatti, Spurlock si nutrì per u mese ogni giorno di junk food, letteralmente cibo spazzatura, ingurgitando panini con salse varie e bevendo bibite gassate e usando il proprio corpo per dimostrare gli effetti nocivi della alimentazione "alla americana". Un caso cinematografico e di costume, una denuncia che ha messo in crisi la filosofia stessa del binomio BigMac+Coca Cola cambiando anche l'approccio delle autorità americane in materia di mense scolastiche e alimentazione giovanile. Per calarsi nei panni dell'americano medio, Spurlock ridusse drasticamente anche l'attività fisica giornaliera, ingrassando a vista d'occhio e subendo conseguenze pisco-fisiche piuttosto gravi. A stroncarlo è stato un cancro con cui combatteva da tempo. 

Nella sua carriera ha realizzato una settantina di documentari: dalla guerra in Afghanistan (Where In The World Is Osama bin Laden?) al salario minimo dei lavoratori Usa (30 Days), l'impatto del marketing sui consumatori (The Greatest Movie Ever Sold) e la pressione delle corporation (Holy Chicken). Allo scoppio del movimento #metoo, si era autoaccusato di comportamenti non corretti nei confronti delle partner e di colleghe di lavoro. 

Resterà comunque nella storia recente del cinema proprio per Super Size me, premiato per la miglior regia al Sundance 2004 e candidato all'Oscar nel 2005. Esperienza umana, prima ancora che professionale: Spurlock infatti era vegetariano convinto e decise di diventare una cavia. Dopo esser stato trovato in perfetta salute da un nutrizionista, un gastroenterologo e un cardiologo. dopo 20 giorni di fast food a oltranza era diventato un soggetto a rischio infarto. Impiegò poi 14 mesi per riprendere il suo peso forma di 84 chili, Il film, costato 65mila dollari, ne incassò 22 milioni nel mondo e costrinse il colosso McDonald's a cancellare il suo speciale menu formato iper-calorico "Super Size".

 

 

le conseguenze fisiche e psicologiche derivate dall'essersi nutrito tutti i giorni per un mese di panini Big Mac nel formato Super Size che prevedeva anche, tra l'altro, quasi due litri di Coca Cola. Spurlock aveva inoltre ridotto i livelli di esercizio fisico per per mettersi in riga con quelli dell'americano medio. Alla fine dell'esperimento il documentarista era ingrassato di una dozzina di chili, aveva sofferto di depressione e di problemi al fegato. Il film ebbe una profonda influenza sul dibattito sui fast food ed è tuttora usato come strumento educativo nelle scuole medie e nei licei americani.

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