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In Onda, Piccolotti attacca Meloni. Senaldi: "Meglio che faccia l'onorevole..."

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A In Onda, nella puntata andata in onda questa sera, martedì 2 luglio, si parla della lettera di Giorgia Meloni inviata ai dirigenti di FdI. Parole chiare quelle del premier: "Come moltissimi di voi sono arrabbiata e rattristata per la rappresentazione di noi che è stata data dai comportamenti di alcuni giovani del nostro movimento ripresi in privato. L’ho detto e ripetuto decine di volte, ma casomai ce ne fosse bisogno lo ripeto: non c’è spazio, in Fratelli d’Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del ’900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore. I partiti di destra dai quali molti di noi provengono hanno fatto i conti con il passato e con il ventennio fascista già diversi decenni fa e a maggior ragione questo vale per un movimento politico giovane come il nostro, che fin dalla sua fondazione ha peraltro fatto la scelta di aprirsi a culture politiche compatibili con la nostra, accogliendo persone che arrivavano anche da percorsi politici diversi da quello della destra storica".

A quanto pare, ben sette pagine di lettera non sono bastati a convincere (per l'ennesima volta) Elisabetta Piccolotti che ospite in studio ha attaccato: "Mi aspettavo di più, mi aspettavo dal premier parole più chiare. Da un presidente del Consiglio mi aspettavo un intervento più deciso". Forse la Piccolotti non ha letto per intero la lettera ma soprattutto ha dimenticato le altre decine di volte il cui Girogia Meloni ha detto chiaramente di essere distante anni luce dal fascismo. E questa analisi della Piccolortti è stata subito smontata da Pietro Senaldi: "Piccolotti fa ridere i polli, meglio che faccia l'onorevole... non la piscologa". 

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