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Morta Diane Keaton, musa di Woody Allen e una pagina di storia del cinema

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sabato 11 ottobre 2025
Morta Diane Keaton, musa di Woody Allen e una pagina di storia del cinema

(LaPresse)

2' di lettura

Addio a una pagina di storia del cinema: è morta Diane Keaton. Non fu solo un’attrice: è stata cinema in essenza. Con il suo stile inconfondibile, l'ironia e un carisma capace di mescolare vulnerabilità e forza, ha ridefinito l’immagine della donna a Hollywood, dagli anni Settanta in poi. Oggi il mondo del cinema piange la sua scomparsa, avvenuta in California all’età di 79 anni. La notizia è stata confermata da People, mentre la famiglia, compresi i figli Dexter, 29 anni, e Duke, 25, ha chiesto rispetto e riservatezza in questo momento di dolore. Non si hanno ulteriori dettagli sulla morte di quella che fu la musa di Woody Allen.

Nata a Los Angeles nel 1946 con il nome di Diane Hall, Keaton crebbe in una famiglia borghese e creativa, il padre ingegnere civile, la madre casalinga con una passione per la scrittura e la fotografia. Fin da ragazza scelse il palcoscenico come sua seconda casa, recitando nei teatri scolastici e poi studiando recitazione dopo il diploma. Poi New York, dove arrivò ventenne con la determinazione di chi vuole lasciare un segno. Per distinguersi nell’ambiente teatrale adottò il cognome della madre, Keaton, poiché “Diane Hall” era già registrato all’Actors’ Equity.

Nel 1968 fece il suo debutto a Broadway nel musical Hair, simbolo di un’epoca di ribellione e cambiamento. Pochi anni dopo la sua carriera conobbe la svolta decisiva grazie all’incontro con Woody Allen, con cui condivise il palco nello spettacolo Play It Again, Sam (1969), che le valse una candidatura al Tony Award. Quella collaborazione avrebbe segnato un capitolo fondamentale della sua vita artistica.

Il grande schermo la accolse nel 1970 con Lovers and Other Strangers, ma fu Il padrino di Francis Ford Coppola, nel 1972, a consacrarla definitivamente. Nel ruolo di Kay Adams, la donna che osserva da fuori — e poi subisce — il potere corrosivo della famiglia Corleone, Keaton divenne parte integrante di uno dei più grandi affreschi cinematografici di sempre. Tornò nel ruolo nei due sequel del capolavoro, fino a Il padrino - Parte III del 1990.

Parallelamente, la sua collaborazione con Woody Allen la trasformò in un’icona generazionale. Dopo Sleeper e Love and Death, fu Annie Hall (1977) a consegnarla alla leggenda: la Keaton con cappello, cravatta e sorriso disarmante divenne simbolo di una nuova femminilità, ironica e autentica. Per quella interpretazione vinse l’Oscar come migliore attrice protagonista, scolpendo per sempre il suo nome nella storia del cinema.

Da allora la sua carriera si è mossa tra commedia e dramma, tra ruoli leggeri e personaggi di grande complessità: da Interiors e Manhattan agli anni Novanta de Il club delle prime mogli, fino alle collaborazioni con Nancy Meyers, dove ha incarnato l’eleganza e l’ironia della maturità in film come Something’s Gotta Give e Book Club. Sempre fedele al proprio stile, dentro e fuori dallo schermo, Keaton è stata anche un’icona di moda, anticipando tendenze con i suoi completi maschili e la sua personalità eccentrica. Oggi, se ne va un pezzo di storia.