Massimo Boldi è il re della risata italiana. Lo ha stabilito il Ministero della Cultura che sul red carpet della 20esima Festa del Cinema di Roma ha voluto consegnare al comico il Premio Speciale Arte della Comicità. «Un meritato riconoscimento a un artista che ci ha regalato personaggi entrati nell’immaginario collettivo», ha commentato la sottosegretaria al MiC con delega al Cinema, Lucia Borgonzoni.
L’attore milanese, peraltro, dopo l’appuntamento mondano al Parco della Musica, è rimasto nella capitale perché stasera sarà ospite in diretta su RaiUno di Ballando con le stelle. «Ringrazio Milly Carlucci che mi ha voluto chiamare nella sua trasmissione di livello e qualità assoluta. Il luogo giusto dove celebrare un premio così importante». Ha raccontato Boldi a Libero, ricordando con un sorriso anche la sua partecipazione, nel 2013. Massimo, lei è stato premiato dal Ministero della Cultura in un momento in cui ci sono un po’ di frizioni tra il mondo del cinema e il Governo.
Finirà che Cipollino dovrà diventare l’ambasciatore di pace tra i “cinematografari” e il ministro.
«Diciamolo pure, va bene... Mi piace in ogni caso l’idea di portare pace tra le persone. (Sorride). Mi piace particolarmente anche la dicitura di questo premio che riporta davvero al centro l’elemento della comicità. Anche perché io davvero non ho mai cercato di fare questa professione cercando il successo con un film drammatico o impegnato. Io sono quello che sono e sono quello che il pubblico ama».
Vuole quindi dedicarlo al pubblico?
«Certamente. La vera grande gioia è poter continuare a condividere tutto con gli spettatori che da oltre 50 anni continuano ad andare a vedere i miei film».
A proposito... Alla Festa del Cinema abbiamo visto tanti film affrontare casi di cronaca, patologie mentali e anche le commedie sembra abbiano sempre la necessità di riflettere in tono dolceamaro. Possibile che non ci sia più spazio per la comicità pura, fine a se stessa?
«Io ti rispondo che è proprio un altro mondo. Viviamo in un’altra realtà... Il comico resta una figura unica. Solo lui sa come intercettare il gusto e l’umore del pubblico. Possono esserci attori bravi, anche bravissimi, ma se non hanno la vena unica della comicità non riescono a rientrare in quel gruppo ristretto di cui fanno parte i veri comici...».
È anche per questa “rarità” che ha detto di essersi arreso all’ipotesi di fare un nuovo film di Natale?
«È molto complicato cercare di fare un film definito cinepanettone. Dovresti fare un film natalizio che sia divertente. Ma oggi i film non riescono a far ridere. Anzi non fanno proprio più ridere... O no?».
Lei però ha pure individuato un antidoto moderno a questa miseria di comicità: Angelo Duro...
«Mi piacerebbe fare un film con lui. Spero che gli giunga alle orecchie questa cosa... (Sorride) Io potrei essere il suo antenato!».
Le darebbe del vecchio...
«Beh, non potrei essere in effetti suo nonno perché ha già 40 anni pure lui e nemmeno un suo amico perché è troppo giovane. Forse suo padre o, meglio ancora, un ispiratore...».
A proposito di ispirazione. Lei a quanto sembra ci terrebbe proprio a fare Yuppies 3. Ma De Sica dice che, appunto, non avete più l’età... Lei che ne pensa?
«Io ribadisco che lo farei e sicuramente anche Ezio Greggio e Jerry Calà sarebbero d’accordo. È chiaro che se uno come il sottoscritto si mette a fare un film del genere, 40 anni dopo quello che è stato un successo tale che ne gode ancora oggi, per farlo bene dovresti provare a raccontare quello che in questi quattro decenni è accaduto...Non ci siamo certo fermati a quegli anni lì!».
A proposito di film di successo, dopo l’incontro, sempre qui a Roma con Totti, pensare al Pupone in un remake del film Fratelli d’Italia è un’eresia?
«Potrebbe essere un’idea, perché no...Del resto Totti è un mio ammiratore sfegatato a tal punto che, chissà, potrebbe pure accettare... (Sorride) Del resto io per lui diventerei pure lupacchiotto, gliel’ho detto!».
Però anche il suo Milan le sta dando soddisfazioni...
«Beh sì, finalmente le cose stanno andando meglio... Speriamo continui così e magari chissà che non accada qualcosa di bello!».

