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Il coronavirus, i papà, i cinesi e i robot

Maurizio Costanzo
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Ieri era la Festa del Papà. Mi auguro che padre e figli, in deroga alle disposizioni vigenti, si siano abbracciati. Oltretutto, ripeto, la Festa del Papà, 19 marzo, c’è una volta l’anno. Chissà se nella giornata di ieri i genitori hanno dato consigli ai figli e i figli sono stati ad ascoltare. Nei giorni di coronavirus mi pare che i pensieri di tutti noi, genitori figli o nonni, siano concentrati altrove. Chissà se faremo come in Cina, dove a Wuhan c’è un intero reparto ospedaliero gestito dai robot. A meno che i cinesi non siano così abili da trasmettere il coronavirus ai robot.

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