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Anni '50 - Come eravamo, ma quanto è bella la tv che guarda al passato...

Maurizio Costanzo
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Ho scoperto a metà pomeriggio del sabato su Retequattro una serie televisiva italiana di qualche anno fa: Anni '50 - Come eravamo. Dico subito che era fatta bene quella serie, ripeto, di alcuni anni fa. Bravi gli attori, da Antonello Fassari a Ezio Greggio e altri che poi negli anni sono diventati ancora più bravi. Mi chiedo perché nelle produzioni, ogni tanto, non si è andato a rivedere il passato raccontando le nostre ingenuità, i nostri comportamenti, le nostre speranze. Non dimentichiamo che il cinema di 20-30 anni fa usava questo artificio per una operazione di memoria del pubblico italiano. Più passa il tempo, più aumentano le occasioni di comunicazione e più ci accorgiamo quanto è importante il valore della memoria.

Chiunque abbia seguito sceneggiati televisivi o programmi di varietà si sarà ritrovato a considerare come, non sempre, la modernità abbia aiutato il prodotto. Una operazione memoria si potrebbe fare riproponendo film di successo come Sapore di mare diretto da Carlo Vanzina, con De Sica, Calà e molti altri bravi attori. Carlo Vanzina, figlio di un grande regista, Steno, collaborando con suo fratello Enrico, ha consegnato film che sono stati fotografia del momento. Ecco, mi sembra che non ci siano più proposte che raccontino l'oggi o, al massimo, «lo ieri», ma non troppo indietro nel tempo.

La stessa operazione può esser fatta sulla musica leggera e di recente la tv ha mostrato un programma che andava indietro nel tempo. È stato piacevole riascoltare Massimo Ranieri, Little Tony, Bobby Solo con Una lacrima sul viso. Non c'è bisogno di essere nostalgici guardando il passato e comunque guardare i "come eravamo" è un gioco di memoria ma anche una fotografia del presente.

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