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Lilli Gruber: "Meloni? Ricordiamo che...", rosicata da record a Otto e Mezzo

Claudio Brigliadori
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A Lilli Gruber, sostanzialmente, non resta che rosicare. Sfogo, per carità, assai salutare nei momenti di maggior tensione e delusione. Nello specifico, a Otto e mezzo venerdì sera si parla ovviamente della Parata del 2 giugno andata in scena in mattinata. La Festa della Repubblica diventa così l’occasione per fare sì la festa, ma a Giorgia Meloni. Non facile, visto il profilo istituzionale che la premier underdog si è cucita addosso in questi mesi e, sondaggi alla mano, l’alto gradimento che riscuote ben oltre la classica “luna di miele” del governo. Eppure, Lilli la Rossa, sia pur con un pizzico di imbarazzo, ci riesce. 

«Intanto ricordiamo che Sergio Mattarella resta il più amato degli italiani, la fiducia nei suoi confronti è altissima». Come dire: Giorgia, ricordati chi comanda davvero. Annotazione corretta, ma piuttosto fuori fuoco: politicamente, infatti, il presidente della Repubblica per essere tradizionalmente super partes (eccezion fatta per Giorgio Napolitano, ma Re Giorgio ci perdonerà), è per natura capace di attirare su di sé la simpatia degli elettori. Diverso se non opposto il discorso per un presidente del Consiglio, assai più divisivo. 

 

E in effetti la giornalista di La7 è costretta a raddrizzare un po’ la barra e ad ammettere che la leader di FdI «riesce a stare in perfetto equilibrio tra la versione di lotta e quello di governo. Il suo modo di stare in mezzo alla gente e alle autorità è studiato e voluto». «Mi ha stupito l’interpretazione del potere, sta usando il governo per occupare tutti gli spazi possibili con una logica illiberale e quantomeno trumpiana», le dà man forte Stefano Feltri. In quel «quantomeno», a modo suo, si potrebbe ravvedere quasi un complimento a denti stretti.

 

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